Il neoplatonismo
Sviluppi filosofici nel pensiero pagano fra III e IV secolo
Elena Gritti
La vita di Costantino coincide con il momento in cui la filosofia greca, dominata dal neoplatonismo, conosce [...] della ieratica» (in Phd. I 172,1-3). Subito però aggiunge che Platone avrebbe unito le due prospettive in nome di un’unica verità.
61 Cfr. Iamb., Myst. 2,11,95,11-97,2.
62 Si veda G. Shaw, Containing Ecstasy: the Strategies of Iamblichean Theurgy, in ...
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DE MEIS, Angelo Camillo
Fulvio Tessitore
Nacque il 14 luglio 1817 a Bucchianico, un paesino dell'Abruzzo chietino, situato sulle falde orientali della Maiella. Il padre, Vincenzo, fu medico, carbonaro [...] Stato, il D. dà voce chiara al suo pensiero. "Lo Stato moderno è l'individuo: non l'assoluta particolarità, ma la sua verità; non il soggetto naturale, ma il soggetto assoluto". L'individuo è cioè l'Io assoluto. Perciò dire che lo Stato è l'individuo ...
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La scienza bizantina e latina: la nascita di una scienza europea. Agostinismo e aristotelismo
Daniel A. Di Liscia
Agostinismo e aristotelismo
In Occidente, durante il Medioevo, scienza e filosofia furono [...] l'editto del 1277 non risultò esaustivo; dopo un breve prologo, nel quale si menzionava la cosiddetta 'dottrina delle due verità', le tesi condannate erano elencate una dopo l'altra in forma poco sistematica (Hisette 1977). Alcune di esse esaltavano ...
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DE GRAZIA, Vincenzo
Roberto Grita
Nacque a Mesoraca (prov. di Catanzaro) il 19 febbr. 1785, da Marco e Laura Brondolillo. A cinque anni fu mandato a Napoli a studiare nel collegio reale di S. Carlo [...] ", cioè la credenza che in virtù del "metodo genealogico" assunto nella accezione di Pasquale Borrelli, risale fino alla origine della verità, che possediamo, fino ai principî primi e diviene con ciò "evidenza".
Il D. morì a Napoli, dove da poco si ...
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condizionali controfattuali
Claudio Pizzi
Enunciato di forma ‘se A allora B’ nel quale A è noto essere falso: per es., ‘se Cesare non avesse attraversato il Rubicone non avrebbe conquistato Roma’. Nelle [...] hanno un antecedente falso. D’altro canto non sono neppure condizionali necessariamente veri, dato che la loro verità dipende da uno stock di informazioni presupposte che sono parzialmente negate dall’ipotesi controfattuale stessa. Nella discussione ...
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Filosofo e teologo (Roccasecca 1225 o 1226 - Fossanova 1274). Fanciullo, oblato nel monastero di Montecassino, studiò poi a Napoli ove ebbe maestri (la notizia è di G. Tocco) Martino di Dacia e Pietro [...] dati il discorso teologico muove secondo il metodo della dimostrazione aristotelica per dedurre dalle premesse rivelate altre verità che traggono la loro certezza dai principî da cui muovono e dal rigore del ragionamento apodittico. La teologia ...
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Filosofo e pedagogista statunitense (Burlington, Vermont, 1859 - New York 1952). Studiò all'univ. del Vermont e alla "Johns Hopkins" di Baltimora. Dal 1884 al 1894 insegnò in varie università del Middle [...] però i motivi fideistici e irrazionalistici, presenti in W. James, mentre accettava da Ch. S. Peirce il nuovo concetto di verità e di verificazione inteso in termini operativi. D. estendeva tale impostazione alle scienze e ai problemi della pratica ...
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Matematica
Nella logica, ciascuno dei modi con cui può configurarsi il nesso fra soggetto e predicato.
Nella sillogistica aristotelica, i giudizi erano distinti a seconda che il nesso che univa il soggetto [...] , e in J. Łukasiewicz la logica modale nasce sulla base dell’introduzione e della trattazione di logiche con più valori di verità. I vari sistemi di logica modale si sono rivelati utili non solo per un’approfondita discussione delle varie ipotesi su ...
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Gòrgia di Leontini. - Sofista greco (circa 483 - circa 375 a. C.). Fu il più notevole rappresentante dell'antica sofistica dopo Protagora, e insieme il creatore dell'arte retorica. Convinto che l'uomo [...] arte produttrice di "persuasione" (πειϑώ), per la quale non tanto importa suscitare nell'animo altrui la conoscenza della verità, quanto indurlo alla pratica convinzione che giova alla causa sostenuta dall'oratore: concezione di cui è evidente la ...
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Filosofo tedesco (Danzica 1863 - Heidelberg 1936). Esponente di spicco della scuola neokantiana che trovò a Heidelberg e nella Scuola del Baden il suo centro propulsore, sviluppò una filosofia il cui punto [...] di una teoria dei valori e ne operò una classificazione sistematica: i valori rientrerebbero nei dominî della logica (la verità), dell'estetica (la bellezza), della mistica (la santità impersonale), dell'erotica (la felicità), dell'etica (la moralità ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
ver
vèr (o vèr’) prep. – Forma tronca, poet., della prep. verso: la nova gente alzò la fronte Ver’ noi (Dante); Là ver’ l’aurora, che [=quando] sì dolce l’aura Al tempo novo suol movere i fiori (Petrarca); L’un ver l’altro i montoni armon...