Nella logica, secondo la definizione classica, proposizione di cui ha senso dire che è vera o che è falsa. In un linguaggio formale, per e., s’intende una espressione chiusa, non contenente cioè variabili [...] libere, che denoterà quindi uno dei due valori di verità, V (vero) o F (falso).
In linguistica, sequenza di parole che forma un segmento reale di discorso (orale o scritto), prodotto in una determinata situazione di comunicazione e sufficiente a dare ...
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Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo [...] e a integrarle con tutto il tesoro di verità che appare ricavabile da ogni altro sistema di filosofia greca e con le molteplici esperienze religiose presenti nella cultura ellenica, riprendendo e sviluppando motivi già apparsi nel platonismo medio e ...
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idealismo
Stefano De Luca
Il ruolo cruciale delle idee
Per idealismo, nel linguaggio corrente, si intende un modo di pensare e di agire basato sulle convinzioni ideali e non sulle convenienze pratiche. [...] delle cose esterne era dubbia, ma risolse tale problema dimostrando l'esistenza di Dio, che faceva da garante della verità delle nostre rappresentazioni (Dio non può aver creato esseri che si autoingannano).
Il filosofo irlandese George Berkeley (17 ...
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Autorita
Augusto Del Noce
di Augusto Del Noce
Autorità
sommario: 1. Eclissi dell'idea di autorità e crisi del mondo contemporaneo. 2. Autorità e potere. 3. Autorità e rivoluzione. 4. L'Occidente e il [...] , J., Man and the State, Chicago 1951 (tr. it.: L'uomo e lo Stato, Milano 1953).
Mazzantini, C., Il problema delle verità necessarie e la sintesi a priori del Kant, Torino 1935.
Reich, W., Die Sexualität im Kulturkampf, Wien 1930, 19494 (tr. it.: La ...
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Filosofo tedesco (Marburgo 1900 - Heidelberg 2002). Dopo aver conseguito la libera docenza con Heidegger a Marburg nel 1929, fu professore di filosofia a Lipsia dal 1939, a Francoforte dal 1947 e a Heidelberg [...] una "precomprensione" come momento storico-effettuale da cui si muove per porre le domande di cui le singole verità sono via via la risposta. In questo senso l'ermeneutica filosofica, ossia la riflessione sul carattere intrinseco di interpretazione ...
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tautologia
tautologìa [Der. del gr. tautolog✄ía, comp. di tauto- "tauto-" e -log✄ia "-logia"] [FAF] Termine usato per qualificare negativamente ogni proposizione che, proponendosi di definire qualcosa, [...] in effetti ripete ciò che è già stato affermato. ◆ [FAF] Nella logica formale moderna, espressione vera per qualunque valore di verità si attribuisce alle lettere proposizionali che la costituiscono. ...
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Filosofo greco (n. Abdera tra il 484 e il 481 a. C. - m. fine sec. 5º), il maggiore rappresentante dell'antica sofistica greca. Originario di Abdera, fiorì ad Atene all'incirca nella metà del V secolo. [...] di P. non rimangono infatti che le celebri frasi iniziali dello scritto Sugli dèi e di quello intitolato 'Αλήϑεια («Verità»), che cominciava con le parole superstiti nel frammento fondamentale di P., quello sull'uomo quale misura di tutte le cose ...
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Filosofo italiano (n. Parma 1920); prof. dal 1966, ha insegnato nelle univ. di Milano, L'Aquila e Roma. Ha studiato con impegno teoretico varî momenti e problemi di filosofia antica e dell'idealismo moderno. [...] Opere principali: La logica trascendentale kantiana, 1950; Aristotele e l'idea della filosofia, 1961; Esperienza e verità, 1964; Filosofia e metafisica, 1964; L'esperienza di sé, 1965; Esperienza e dialettica, 1977; Prospettive hegeliane, 1986; ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Le filosofie cristiane
Michele Lenoci
I contributi offerti, nel secondo dopoguerra, dalle correnti filosofiche ispirate al cristianesimo non solo risentono di una serie di questioni discusse nei decenni [...] , che è la legge che regola gli stessi moti del pensiero, sicché l’io possiede la verità solo nella forma della ricerca, non identificandosi con la verità stessa. È la verità che genera il tempo, e non ne è figlia, nel senso che fa nascere i nostri ...
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Filosofo e teologo (Parigi 1796 - ivi 1867). sacerdote, insegnò teologia morale alla Sorbona (1853-63). Nei suoi scritti accentua motivi fideistici che risentono dell'influenza così del tradizionalismo [...] l'esaltazione del sentimento contro la ragione, della fede contro un'apologetica filosofica; anche per conoscere le fondamentali verità "naturali" B. ritiene necessaria la rivelazione. Tra i suoi scritti: Propositions générales sur la vie (1826 ...
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verita
verità s. f. [lat. vērĭtas -atis, der. di verus «vero»]. – 1. Carattere di ciò che è vero, conformità o coerenza a principî dati o a una realtà obiettiva: dubitare della v. di una notizia; non credere alla v. delle parole di qualcuno;...
ver
vèr (o vèr’) prep. – Forma tronca, poet., della prep. verso: la nova gente alzò la fronte Ver’ noi (Dante); Là ver’ l’aurora, che [=quando] sì dolce l’aura Al tempo novo suol movere i fiori (Petrarca); L’un ver l’altro i montoni armon...