DURAZZO, Giovan Luca (Gian Luca)
Maristella Cavanna Ciappina
Nacque a Genova nel 1628 (fu battezzato il 23 agosto), primogenito dei dieci figli di Gerolamo e di Maria Chiavari di Gian Luca, doge proprio [...] - insieme con i Balbi, i Saluzzo, i Moneglia - avevano cercato di legittimare la loro presenza al vertice della Repubblica anche attraverso nuove proposte politico-economiche, dal riarmo marittimo alla ripresa dei commerci alla diversificazione delle ...
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Poeta latino (n. presso Mantova, ad Andes, forse l'od. Pietole, 70 a. C. - m. Brindisi 19 a. C.). Per la vastità della fama e l'influsso esercitato sulla cultura latina e occidentale, è il principe dei [...] ; ma anche fu il simbolo dell'umana ragione, colui che con le sole forze dell'intelletto aveva raggiunto il più alto vertice dell'umana perfezione. Dante ritrova le sue fonti ideali nell'Eneide, ed è grazie alla lettura consapevole di V. che riesce ...
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D'ADDA, Carlo
Elvira Cantarella
Nacque a Milano il 24 nov. 1816, figlio cadetto del marchese Febo e di Leopolda Khevenhüller.
Il padre (1772-1836) era stato uno degli allievi prediletti del Parini, [...] D'Adda. Ed anche ad orientare la condotta e le scelte del comune egli concorse essenzialmente, con gli accordi di vertice e il coordinamento della maggioranza. Unica eccezione gli anni in cui si pose in dissenso con la giunta Belinzaghi, accusata ...
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Giurista (Praga 1881 - Berkeley, California, 1973). È stato il massimo esponente del normativismo giuridico, cioè di quell’indirizzo metodologico che riduce tutto il diritto a norma. Laureatosi a Vienna [...] (1941-42) e Berkeley (1942-52).
Nel suo pensiero, l’ordinamento giuridico è una costruzione piramidale al cui vertice si pone la «norma fondamentale», che non viene posta, ma solo presupposta. Sul piano più squisitamente costituzionalistico, egli ...
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Esponente sionista e uomo politico d'Israele (Płońsk, Polonia, 1886 - Tel Aviv 1973). Avendo aderito giovanissimo al movimento sionista, si trasferì nel 1906 in Palestina, dove assunse il cognome ebraico [...] Mapai (Partito laburista israeliano), nel 1935 divenne presidente (fino al 1948) dell'Agenzia ebraica, salendo al vertice dell'Organizzazione sionistica mondiale. Dopo aver guidato la lotta politica e militare che doveva portare alla proclamazione ...
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PAGLIARA, Gualtiero di
Berardo Pio
PAGLIARA (de Palearia), Gualtiero di. – Nacque presumibilmente poco dopo la metà del XII secolo, da un esponente, del quale ignoriamo il nome, di un ramo della dinastia [...] i cui centri maggiori erano Carapelle Calvisio, Tossicia e Isola del Gran Sasso, e aveva avuto diversi esponenti al vertice delle strutture civili ed ecclesiastiche locali: Berardo era stato vescovo aprutino dal 1115 al 1122, Oderisio giustiziere in ...
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BARONCELLI-BANDINI, Giovanni
Guido Pampaloni
Nacque a Firenze da Piero di Bandino nei primi decenni del Trecento e forse, come alcuni indizi lascerebbero pensare, nel terzo decennio.
Suo padre (morto [...] e nel bimestre maggio-giugno 1385 fu gonfaloniere di giustizia, cariche tutte, ma più specialmente l'ultima, poste al vertice della gerarchia statale della Repubblica fiorentina. Inoltre, fu uno dei Dodici Buonomini nel 1368, nel 1376 e nel 1388 ...
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FIORAVANTI, Epifanio
Gino Benzoni
Nacque a Cesena il 12 luglio 1601, secondo dei cinque figli maschi di Ruggero e Vittoria Gennari, e fu battezzato come Anselmo.
D'un qualche prestigio locale la famiglia [...] , da Rimini al seguito di Malatesta Novello, situandosi tra i consiglieri di prima borsa, era al vertice della gerarchia municipale, vantando altresì membri appartenenti all'Ordine gerosolimitano.
Esclusivamente preoccupato di favorire il primogenito ...
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Schroeder, Barbet
Paolo Marocco
Regista, sceneggiatore, produttore e attore di origine tedesca, nato a Teheran il 26 aprile 1941. Attivo in Francia, autore dalla carriera multiforme, ha attraversato [...] ), per diventare successivamente un audace produttore indipendente dei cineasti della Nouvelle vague, e giungere infine al vertice dello star system hollywoodiano come regista. I film realizzati in questa veste risultano caratterizzati da uno stile ...
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Poeta inglese (Camberwell, Londra, 1812 - Venezia 1889). Fin dalle prime opere (Pauline, a fragment of a confession, 1833; Paracelsus, 1835; Sordello, 1840) attuò l'esposizione in forma drammatica (per [...] and lyrics (1845), Christmas Eve and Easter Day (1850), Men and women (1855), Dramatis personae (1864) e giunge forse al vertice in The ring and the book (1868-69). Nel 1846 aveva sposato Elizabeth Barret (v. Browning, Elizabeth), con cui si stabilì ...
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vertice
vèrtice s. m. [dal lat. vertex -tĭcis, der. di vertĕre «volgere»]. – 1. a. Il punto più alto: il v. di una montagna, di un picco roccioso (ma più com. cima, vetta); Qual masso che dal vertice Di lunga erta montana ... (Manzoni); il...
verticismo
s. m. [der. di vertice]. – Tendenza, nell’ambito di un’organizzazione politica, economica o sindacale, a conferire il potere decisionale a pochi alti dirigenti, cioè al vertice, lasciando estranei l’apparato e la base: accusare...