La straordinaria, rapida diffusione della televisione, prima negli S.U.A. e poi via via negli altri paesi, a partire dall'immediato dopoguerra, e la contemporanea sensibile riduzione della frequenza del [...] e i suoi fratelli (1960), che del realismo già così tipico nella Terra trema, ha conservato l'arsura drammatica e lo splendore visivo fusi a una concezione umana del personaggio così alta e straziata da imporre con sicuro successo il suo autore fra i ...
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Crosby, Floyd
Stefano Masi
Direttore della fotografia statunitense, nato a New York il 12 dicembre 1899 e morto a Ojai (California) il 30 settembre 1985. Portò lo stile fotografico del primo documentarismo [...] trasferì questo approccio nella produzione hollywoodiana corrente, conducendo il western verso la sua stagione adulta, con il realismo visivo di High noon (1952; Mezzogiorno di fuoco) di Fred Zinnemann, per il quale ottenne un Golden Globe. Fedele ...
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Tashlin, Frank
Marco Pistoia
Nome d'arte di Francis Fredrick von Taschlein, regista cinematografico, cartoonist e sceneggiatore statunitense, di padre tedesco e madre francese, nato a Weehawken (New [...] dei più estrosi e inventivi registi degli anni Cinquanta. Nel proporre opere colte e raffinate ‒ in particolare sul piano visivo ‒ e costruendo efficaci strategie comiche, con il suo spiccato gusto per il nonsense e l'attenzione particolare alla gag ...
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Cortez, Stanley
Stefano Masi
Nome d'arte di Stanislaus Krantz, direttore della fotografia statunitense, di famiglia ebrea austro-ungarica, nato a New York il 4 novembre 1908 e morto a Los Angeles il [...] e nero hollywoodiano della fine degli anni Trenta e degli anni Quaranta, e diede un contributo decisivo allo stile visivo dei film Universal Pictures di allora, basato sui forti contrasti di luminosità. Fu candidato all'Oscar per The magnificent ...
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Operazione con cui un film viene dotato di un sonoro diverso da quello originale, per eliminare difetti tecnici o di recitazione, o trasferire il parlato in una lingua diversa.
Cenni storici
L’avvento [...] dialoghi originali in modo che il labiale e il visivo siano adattati in perfetto sincronismo.
Il filmato viene per spostare frasi o interi pezzi di dialoghi rispetto al visivo. Nella fase del missaggio si miscelano le colonne doppiate con ...
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JANCSO, Miklós
Gian Luigi Rondi
Regista di cinema ungherese, nato a Vác il 21 settembre 1921. Dopo una serie di documentari e alcuni lungometraggi, si affaccia di prepotenza alla ribalta internazionale [...] , dall'impiego del piano sequenza, a seguire e a isolare i personaggi senza mai abbandonarli in un contesto narrativo e visivo volutamente dilatato e totale. Questo stile, via via più meditato e maturo, portava al successo anche i film seguenti ...
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Cacoyannis, Michael
Silvana Silvestri
Nome anglicizzato di Michalis Kakoghiannis, regista cinematografico e sceneggiatore greco, nato a Limassol (Cipro) l'11 giugno 1922. È stato il primo regista greco [...] (alimentata dall'esperienza fatta in Inghilterra dove stava per affermarsi il Free Cinema), per l'efficacia del linguaggio visivo e la padronanza nella direzione degli attori, che gli hanno consentito il controllo di intrecci melodrammatici. Tali ...
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Franciolini, Gianni
Simone Emiliani
Regista cinematografico, nato a Firenze il 1° giugno 1910 e morto a Roma il 1° gennaio 1960. Influenzato dal cinema francese degli anni Trenta e dalle atmosfere del [...] , per certi versi, risultano anticipare il cinema di Antonio Pietrangeli, mentre appare ben riconoscibile un particolare stile visivo, evidente nell'alternanza delle luci e delle ombre, di derivazione quasi espressionista, in Fari nella nebbia (1942 ...
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Nella critica cinematografica, e subordinatamente letteraria, opera caratterizzata dalla presenza di scene violente, trame criminose, atmosfere inquietanti. Il termine fu introdotto nel 1946 da alcuni [...] . Tuttavia nei decenni successivi innumerevoli film, definibili postnoir e neonoir, accomunati da un determinato stile narrativo e visivo nonché da particolari temi, personaggi e situazioni, hanno sviluppato e aggiornato i moduli espressivi del n ...
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Regista cinematografico inglese (n. Shepperton, Londra, 1933); dopo l'esordio in patria con Catch us if you can (1965), lavorò soprattutto negli Stati Uniti. Dopo Point blank (Senza un attimo di tregua, [...] '40, 1987); I dreamt I woke up (1991). Nel corso degli anni Novanta ha realizzato opere di forte impatto visivo, alternando spesso situazioni di furiosa aggressività a riflessioni di carattere filosofico (il rapporto dell'uomo con la propria storia ...
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visivo
viṡivo agg. [lat. tardo visivus, der. di videre «vedere», part. pass. visus]. – Della vista, che concerne la vista o la visione: immagini v.; facoltà v., organi v., capacità o acuità v. (sinon. di visus); memoria v. (v. memoria, n....
vis1
vis1 s. f., lat. – Forza, vigore, efficacia espressiva, e, talora, violenza; con questi sign. è termine usato, nel linguaggio letter., anche in contesti ital. in locuzioni quali vis drammatica, vis polemica, e sim.; v. anche vis comica.