Imperatore della Persia (Sevād Kūh, Māzandarān, 1878 - Johannesburg 1944). Percorsi rapidamente i gradi della carriera militare, da semplice soldato a generale di un reggimento di cosacchi con il nome di Riḍā Khān, nel 1921 appoggiò il colpo di stato nazionalista di Ḍigiā' ad-Dīn, entrando a far parte del nuovo gabinetto come ministro della Guerra. Convinto che le forti ingerenze straniere sul paese fossero dovute alla sua inferiorità militare, R. si impegnò nella riorganizzazione e nel riammodernamento dell'esercito, alla testa del quale restaurò l'autorità del governo centrale nelle varie province in rivolta. Primo ministro dal 1923, nel 1925, dopo la deposizione della dinastia cagiara, fu scelto dal parlamento persiano come successore al trono. Incoronato nel 1926 col nome di Pahlavī, regnò in maniera dispotica sforzandosi di mantenere il paese indipendente e di realizzare miglioramenti economici e amministrativi. Dopo l'invasione da parte delle truppe inglesi e sovietiche, abdicò in favore del figlio Muḥammad (sett. 1941). Costretto all'esilio dalle autorità britanniche, trascorse gli ultimi anni della vita nell'isola Maurizio e in Sudafrica.