Taika, riforma
In Giappone il «grande cambiamento» che ebbe inizio ufficialmente nel 646 d.C., a opera del principe Naka no Oe (imperatore Tenji, 626-672) e dell’imperatore Kotoku (596-654). Dopo l’eliminazione del potente clan dei Soga nel 645, la riforma fu il passo successivo all’opera accentratrice del principe Shotoku Taishi, a scapito dell’aristocrazia dei clan (➔ ), che governavano sino a quel momento, a livello locale. La riforma, che prendeva a modello le istituzioni della Cina Tang, abolì le vecchie proprietà private e stabilì l’appartenenza di tutto il territorio giapponese all’imperatore. Si prevedeva un censimento delle terre e della popolazione, da ripetersi ogni 6 anni, che doveva servire come base per la distribuzione dei terreni e l’imposizione delle nuove tasse. La riforma agraria era basata sul kubunden, il sistema della «terra per bocca», ossia la distribuzione di appezzamenti di misure variabili a seconda della classe sociale, del sesso e dell’età. Una riforma fiscale imponeva una nuova imposizione che prevedeva tributi in seta e cotone. Si prevedevano da parte dei cittadini anche delle corvée al palazzo imperiale e il servizio militare, entrambi sostituibili da una soprattassa. A livello amministrativo legale la riforma fu completata dalla redazione del codice Taiho ritsu ryo (➔ Taiho, codice).