(o Great Rift Valley) Attivo sistema di fosse tettoniche che si estende per circa 3500 km lungo il bordo orientale africano, dalla depressione della Dancalia fino al Sudafrica e continua, attraverso il Mar Rosso, fino alla Siria, lungo un asse segnato dal Golfo di Aqabah, dal Mar Morto e dalla valle del fiume Giordano. Si compone di vari segmenti, il cui andamento sembra essere stato condizionato da strutture prepaleozoiche, riattivatesi poi nel corso di cicli successivi, che avrebbero conferito differente rigidità a diversi settori della crosta; dalle formazioni sedimentarie ivi depositate proviene la più completa successione evolutiva nota di ominidi fossili plio-pleistocenici, dai primi australopitechi a Homo sapiens. Nella zona più settentrionale, tra l’altopiano etiopico e quello somalo, la R. è contrassegnata dai laghi Zuai, Abaya e Turkana; la frattura orientale, che continua fino al Lago Malawi, è occupata dai laghi Baringo, Nakuru, Naivasha e Magadi, la frattura occidentale dai laghi Mobutu (già Alberto), Edoardo, Kivu e Tanganica.
L’attuale assetto del sistema della R. è determinato dall’attività magmatica e dai movimenti tettonici. La prima ha consentito lo sviluppo di una vasta provincia domiforme, che si estende per 1000 km da E a O e per 1500 km da N a S, con centro nel Lago Vittoria. L’attività tettonica è espressa dall’imponenza della struttura stessa che ha un’ampiezza compresa tra i 40 e i 60 km, con uno sbalzo tettonico tra gli orli e il fondo che può raggiungere diverse migliaia di metri e rigetti delle singole faglie che in qualche caso arrivano fino a 2000 m. Sebbene il sistema della R. sia presente all’interno di un continente, esso è strettamente associato al grandioso sistema di dorsali oceaniche, originatesi all’inizio del Mesozoico, che circonda il globo terrestre. Febbre della R. Malattia virale delle pecore endemica ed epidemica nella R.; con prevalente compromissione epatica, altamente febbrile, non presenta costantemente inclusioni granulari acidofile intranucleari negli epatociti. Può anche colpire l’uomo, con decorso generalmente benigno.