(ebr. Yardēn) Fiume della Palestina, lungo 350 km. Trae origine da tre sorgenti ai piedi del Monte Hermon (860 m). I tre rami si congiungono nella piana di Hule. All’uscita da questa zona, il G. si versa nel Lago di Tiberiade (o di Gennesaret). Più a S si unisce a esso da sinistra il fiume Yarmuk, suo maggiore affluente. Più oltre, il G. si incanala in una profonda fossa, chiamata Ghōr dagli Arabi. Scorrendo in una fossa tettonica collegabile al sistema di fosse dell’Africa orientale il fiume sfocia nel Mar Morto, con una portata d’acqua assai ridotta, a causa dello sfruttamento delle sue acque (mediamente meno di 30 m3/s). L’interesse di Israele allo sfruttamento delle sue acque e le opere di canalizzazione effettuate a questo scopo hanno costituito uno dei fattori di conflitto con la popolazione palestinese della Cisgiordania.
Nella Bibbia il passaggio del G., effettuato sotto la guida di Giosuè, è considerato quale vera e propria presa di possesso della Terra Promessa. Nel Nuovo Testamento il G. non è tanto linea di confine quanto fiume sacro per eccellenza, le cui acque simboleggiano la purificazione spirituale operata dal battesimo (Matt. 3, 6 seg.).