RISO
(XXIX, p. 424; App. II, II, p. 720; III, II, p. 618; IV, III, p. 226)
La produzione mondiale di r. continua ad avere ritmi di crescita che, seppure non costanti nelle diverse annate, fanno segnare complessivamente un incremento superiore al 36% nel periodo considerato (1978-93). Ciò grazie soprattutto alle migliorate tecniche agricole che hanno consentito un aumento medio del rendimento unitario di oltre 8 q/ha, di contro a un modesto aumento della superficie agraria destinata al r., che è stato pari al 4,9% (v. tab. 1). Il continente asiatico continua a fornire oltre il 90% del totale mondiale, con la punta massima del 92,25% nel 1990. Tra i paesi di questo continente, le cui produzioni registrano buoni incrementi, continua a primeggiare la Cina che sfiora il 40% della produzione totale del continente e il 36% di quella mondiale; seguono l'Unione Indiana, l'Indonesia, il Bangla Desh, la Thailandia, il Giappone. Una nota a parte merita la produzione vietnamita, più che raddoppiata nel quindicennio considerato, a significare una ripresa dopo la cessazione degli eventi bellici. Buoni gli incrementi delle produzioni del continente americano grazie soprattutto a Brasile e Stati Uniti, del continente africano all'interno del quale primeggiano Egitto e Nigeria, dell'Australia; quest'ultima con quote modeste ma significativamente aumentate. Più modesto l'incremento della produzione europea, inferiore del 14% a quello registrato a livello mondiale. Italia e Spagna assommano oltre i tre quarti del r. prodotto in Europa. In declino, dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica, la produzione complessiva dei paesi che ne facevano parte.
Modesta, rispetto alla produzione, la quota parte di r. commercializzato, tra il 5% e il 6% del totale prodotto, a conferma del fatto che i paesi grandi produttori sono anche grandi consumatori a causa delle forti concentrazioni di popolazioni per le quali il r. rappresenta la base essenziale dell'alimentazione quotidiana. Il commercio del r. si svolge per gran parte all'interno del continente asiatico, anche se è aumentato il numero dei paesi di altri continenti che vi sono interessati, alcuni dei quali, come Stati Uniti e Italia, figurano tra gli esportatori, molti tra gli importatori (v. tab. 3).
La produzione italiana di r. è stata caratterizzata, nel periodo considerato, da un aumento della superficie agraria coltivata a r. pari al 20%, da una crescente produttività, che in alcune annate ha superato i 60 q/ha, da una produzione totale che si è attestata negli ultimi anni attorno a 1,3 milioni di t (v. tab. 4). Oltre la metà del prodotto è destinata all'esportazione sia verso paesi del Terzo Mondo sia verso paesi europei i cui mercati sono però contesi dagli esportatori statunitensi. Diminuisce con gradualità costante la quantità di r. importata; l'aumentata produzione riesce a soddisfare, oltre alle esportazioni, anche gran parte della domanda del mercato interno.