Città dell’Arabia Saudita (6.906.595 ab. nel 2017), capitale e capoluogo dell’omonima provincia (404.240 km2 con 5.458.273 ab. nel 2004), situata a 585 m s.l.m., a circa 360 km dalla costa del Golfo Persico, in una vasta oasi ai margini occidentali del deserto di ad-Dahna e alle pendici orientali dei rilievi del Gebel Ṭuwayq. Notevolissimo è stato lo sviluppo topografico e demografico che si è verificato a partire dal secondo dopoguerra, considerando come la popolazione non superasse di molto le 50.000 unità ancora intorno al 1940. Lo sviluppo di R. ebbe inizio nel 1818, quando la città sostituì ad-Dar‛iyya come sede del movimento wahhabita; la sua funzione di capitale del regno saudita ha determinato intense attività politiche, diplomatiche e amministrative, che a tale sviluppo hanno contribuito in maniera rilevante, come del resto il notevole progresso economico del paese, dovuto principalmente all’incremento dell’estrazione petrolifera.
Sorta in una regione ampiamente coltivata sulla via che collega la Mecca al Golfo Persico e sulla direttrice commerciale che fa capo al porto di ad-Dammam, R. costituisce un nodo strategico in cui sono inoltre accentrate funzioni culturali, religiose, socio-territoriali ed economiche di importanza essenziale nel paese. La pianta della città è disegnata su strade ampie e rettilinee, secondo un piano regolatore urbanistico mediante il quale è stata razionalizzata e ricostruita la tradizionale trama viaria dell’antica cittadella. L’assetto economico è fondato sull’attività agricola di oasi, su un apparato industriale costituito da raffinerie di petrolio, da cementifici e da imprese alimentari spesso artigianali e fornite da materie prime locali, e soprattutto sul ruolo di principale mercato di riferimento delle regioni desertiche dell’intero paese.