ROTTERDAM (XXX, p. 174)
La città fu uno dei primi obiettivi tedeschi all'atto dell'aggressione contro l'Olanda.
Paracadutisti lanciati nella notte tra il 9 e il 10 maggio 1940 si unirono con i Tedeschi entrati clandestinamente in Olanda con le chiatte della navigazione renana, con la forte colonia tedesca del luogo e con qualche elemento nazista locale, dando luogo a combattimenti stradali, che durarono accanitissimi per quattro giorni, sui grandi ponti fluviali e sull'aeroporto di Waalhaven che fu conquistato e perduto a molte riprese. Il 14 maggio 1940, per costringere l'esercito olandese a desistere dalla difesa dietro la "linea d'acqua" i Tedeschi minacciarono la distruzione di tutti i centri maggiori. Mentre le trattative erano ancora in corso, si scatenò sulla città un bombardamento di inaudita violenza. La città fu letteralmente annientata: tutta la parte preesistente al 1870 divenne preda delle fiamme. Il numero delle vittime non si è potuto stabilire, ma è certo che si tratta di migliaia. Le case completamente distrutte furono 26.000; tutto il centro commerciale, il cuore della città, subì la stessa sorte. In 30 mesi di lavoro migliaia di operai trasportarono 5.000.000 di metri cubi di rovine per creare l'enorme spiazzo sul quale sorgerà la nuova Rotterdam. Dei monumenti d'arte pressoché nulla s'è salvato. Della Chiesa Grande esiste e sarà restaurato il caratteristico campanile, assai danneggiato dalle fiamme. La chiesa è crollata e non rimane che parte delle mura esterne. La chiesa di S. Rosalia e gli altri edifici di Jan Giudici sono un ricordo come tutto il resto. Salvata per fortuna la famosa statua di Erasmo.
La città e il porto furono nuovamente bombardati dalla RAF. Gravi danni subì nel settembre 1943 la periferia occidentale. Nell'autunno del 1944 i Tedeschi cominciarono la sistematica distruzione delle opere portuali; la navigazione fluviale fu resa impossibile con navi affondate. Il 10-11 novembre 1944 52.000 uomini tra 18 e 40 anni furono deportati in Germania, dove molte migliaia sono morti. Durante l'ultimo inverno di guerra la carestia fece morire oltre 5000 persone. Il 1° maggio 1945 cominciò l'approvvigionamento della città per mezzo di paracadute lanciati dalla RAF; il 7 maggio la città fu liberata da truppe canadesi.
Rotterdam sarà ricostruita con una pianta del tutto diversa. Non più l'antica città triangolare con il fiume come base, ma una città che si stenderà lungo il fiume. Il progetto (W. G. Witterveen, Van Traa) prevede una città ultramoderna con grandi edifici, larghe strade, molti parchi.
Il porto distrutto è ora in gran parte rifatto, ma la ripresa del traffico è lenta per le condizioni nelle quali si trova il retroterra germanico. Le autorità militari di occupazione in Germania si servono poi, specie gli Americani, piuttosto dei porti tedeschi, dove pagano con moneta d'occupazione. Mentre nel 1938 le navi entrate erano 13.325 con 22.821.000 t. si scese nel 1943 a 457 navi e 581.000 t. e nei tre anni successivi a cifre irrisorie. Nel 1946 il tonnellaggio era di 7.987.000, e nel 1947 salì ad una media di 1.250.000 t. mensili.
Nel 1941 fu compiuto l'edificio della nuova Borsa, architettura razionale, criticata in certi particolari, di F. J. Staal. Un anno dopo il grande tunnel sotto la Mosa con vie separate per automezzi (nelle due direzioni), ciclisti e pedoni, migliorò di molto le comunicazioni tra le due rive.