Nome d'arte del pittore italiano Ruggero De Chirico (n. Torino 1934). Figlio di A. Savinio (del quale ha conservato lo pseudonimo) e nipote di G. De Chirico, che lo ha avviato all'arte, S., dopo aver frequentato la facoltà di lettere a Roma, ha soggiornato a lungo a Parigi (1958-61), particolarmente interessato alla pittura informale di J. Fautrier. La sua ricerca, svolta generalmente in cicli di opere, variazioni sul tema, è fortemente segnata da una costante interrelazione e compenetrazione di colore, luce e materia, che generano spazi e figure, presenze incombenti e allo stesso tempo sfuggenti, evocative ed enigmatiche: L'età dell'oro (1977-82), Conversazioni (dal 1983), Muse, fortune, rovine (1986-88), Stanze (dal 1997), ecc. Nel 1986 S. ha ottenuto il premio Guggenheim per un artista italiano; è stato invitato alla Biennale di Venezia nel 1988 e nel 1995 e ha presentato le sue opere in mostre personali nell'ex convento di S. Francesco a Sciacca (1989), in Palazzo Sarcinelli a Conegliano Veneto (1992), nella Sala Viscontea del Castello Sforzesco a Milano (1999), presso la Casa d'arte Ulisse di Roma (2007-08). È autore anche di racconti, poesie e saggi.