Regista inglese (n. Redding, Londra, 1965). Attivo fin da giovanissimo nei circuiti del teatro alternativo, si è rivelato al Minerva Studio di Chichester; a Londra ha diretto The cherry orchard (1989, con J. Dench) e Troilus and Cressida per la Royal Shakespeare company (1990), poi seguito da un innovativo Richard III (1992). Eclettico direttore artistico del Donmar Warehouse theatre di Londra, ha alternato W. Shakespeare (Othello, 1997) a T. Williams, attento alla drammaturgia contemporanea (The plough and the stars di S. O'Casey, 1991; The sea di E. Bond, 1991; Translations di B. Friel, 1993; The blue room di D. Hare da Der Reigen di A. Schnitzler, 1998) come al musical (Cabaret, 1993), ha dimostrato uno spiccato gusto per la satira dei costumi e delle miserie della società contemporanea, tema che ricorre anche nel fortunato American beauty, il film con il quale ha esordito nel cinema (1999, premio Oscar). Tra i film successivi ricordiamo: Road to perdition (Era mio padre, 2002); Jarhead (2005), tratto dall'omonimo romanzo di A. Swofford; Revolutionary Road (2008); American life (2009); Skyfall (2012); Spectre (2015); 1917 (2019, Golden Globe 2020 come miglior film drammatico e miglior regista, BAFTA 2020 come miglior film e miglior regista, David di Donatello 2021 come miglior film straniero); Empire of light (2022). Nel 2016 è stato nominato presidente di giuria alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia dello stesso anno.