(ted. Sankt Gallen, fr. Saint-Gall) Città della Svizzera (72.040 ab. nel 2009), capitale del cantone omonimo, situata in una stretta vallata dell’altopiano molassico, caratterizzata da un clima piuttosto rigido. Attività industriali nei settori meccanico (coltellerie, strumenti scientifici, macchinari), del vetro e dell’abbigliamento. Importante la produzione dell’artigianato locale (pizzi e merletti di S.). Turismo.
Il centro abitato sorse intorno al monastero fondato da s. Gallo nel sec. 7° e ricostruito dopo una devastazione da Carlo Martello (720); abbazia reale (818), si sottrasse poi del tutto all’iniziale soggezione al vescovato di Costanza. Più volte riformato dagli Ottoni, nel 1180 passò a Federico Barbarossa. L’abate di S. divenne principe del Sacro Romano Impero dopo il 1206, e la proprietà del monastero si trasformò in principato ecclesiastico, menzionato dal sec. 14°. Intanto si manifestava la tendenza della città, nel frattempo accresciutasi, a sottrarsi al dominio dell’abate; nel 1228 il centro ricevette il riconoscimento di ‘città’, del 1291 è la prima carta di franchigia. Il conflitto tra monastero e città esplose nei sec. 14°-15° fino alla pace nel 1457, che sancì l’indipendenza della città dall’abbazia. Ma un nuovo scontro si ebbe con la guerra di S. (1489), quando i cittadini vollero impedire il trasferimento del monastero a Rorschach, progettato dall’abate; questi con l’aiuto dei cantoni vinse, ma dovette rinunciare al progetto. La riforma protestante costrinse il principato abbaziale a destreggiarsi tra la città (riformata), i cantoni svizzeri e gli Asburgo. Con l’invasione francese (1798) principato e monastero furono soppressi; restaurati nel 1799, nel 1803 la città divenne capoluogo del cantone omonimo, e una deliberazione del Consiglio cantonale abolì definitivamente principato e monastero (1805).
La prima chiesa di pietra fu costruita da Otmar dopo il 720. Nell’830 circa iniziò la costruzione di una splendida basilica, restaurata, dopo un incendio, nel 937. Notevoli cambiamenti furono apportati alla fine del periodo romanico e nel sec. 15°. Dopo le distruzioni iconoclastiche del 1529, la chiesa del monastero fu interamente riedificata nel 1755-68 in tardo stile barocco da P. Thumb, cui successe J.M. Beer. La decorazione, tra i più splendidi esempi del rococò, si protrasse sino al 1778; altri interventi nel sec. 19°. Della costruzione antica resta la cripta di S. Otmar (867). La biblioteca (P. Thumb, 1758, decorazioni 1758-67) conserva notevoli incunaboli e manoscritti, in parte attribuiti allo scrittorio attivo nel monastero; vi fiorirono inoltre un’importante scuola musicale e un centro di tradizione classica.
Cantone di S. (2026 km2 con 471.152 ab. nel 2009) Situato al confine con l’Austria, il Liechtenstein e il Lago di Costanza, è prevalentemente montuoso, soprattutto nel settore meridionale, dove s’innalzano le cime più elevate, mentre a N si abbassa nel Fürstenland; è bagnato dal Reno a E e nel settore centrale dal fiume Thur. La popolazione è di lingua tedesca e di religione cattolica (in prevalenza) e protestante. Di scarsa importanza l’agricoltura, praticata solo in alcune zone delle vallate, mentre è sviluppato l’allevamento. L’industria, oltre che il tradizionale settore tessile, interessa quelli meccanico, chimico e dolciario (produzione di cioccolato). Numerose le località turistiche e le stazioni di sport invernali.