San Giovanni d’Acri (arabo ‛Akkā) Città dello Stato di Israele (46.100 ab. nel 2008), situata sulla costa mediterranea all’estremità settentrionale del Golfo di Acri. Il nucleo più antico sorge su una breve penisola che fronteggia il promontorio di Ḥaifa: a N e a NE si estendono i quartieri moderni, al di fuori delle muraglie che isolano dal retroterra la città vecchia. Il porto, un tempo tra i più frequentati della costa palestinese, ha perso molto della sua antica importanza. La città è sede di industrie siderurgiche, chimiche e del vetro.
Nota in epoca biblica sotto il nome di ‛Akkō (Akkon nelle cronache medievali d’Occidente), in età persiana apparteneva al territorio di Tiro; nel sec. 4° a.C. vi si stanziò una colonia mercantile ateniese e Alessandro Magno la rese indipendente conferendole anche il diritto di battere moneta. Tolomeo II le concesse una piena costituzione cittadina e la chiamò Tolemaide. Alla fine del sec. 3° a.C. fu dei Seleucidi, con il nome di Antiochia; l’imperatore Claudio vi dedusse una colonia di veterani romani (Claudia Ptolemais). Fu conquistata dagli Arabi nel 638 d.C. L’episodio più famoso della sua storia è l’assedio (1189-91) da parte dei crociati, che l’espugnarono nonostante il controblocco di Saladino. Fu da allora il più importante baluardo dei crociati in Terrasanta e l’ultimo a ricadere in mano dei musulmani, nel 1291, sotto il sultano al-Ashraf. I cavalieri di San Giovanni, che tennero la città in questo ultimo periodo, le diedero il nome del loro ordine. Seguì poi le sorti del resto della Palestina.