(gr. Τύρος) Antica città fenicia sulla costa del Mediterraneo orientale, a SO di Sidone, quasi a mezza strada fra le odierne Beirut e Haifa. Fondata fin dal 3° millennio a.C., raggiunse ampia fioritura verso il 1400 a.C. Intorno all’814, secondo la tradizione i Tiri fondarono la colonia di Cartagine. Più volte assediata dai re assiri, T. fu poi definitivamente conquistata da Nabucodonosor nel 573. Dal dominio babilonese passò a quello persiano fino al 332, quando fu presa da Alessandro Magno. Disputata dai Diadochi, rimase ai Seleucidi dal 200 in poi, e nel 64 entrò con la Siria a far parte della provincia romana, pur conservando uno statuto di particolare autonomia. Sotto Settimio Severo fu elevata a colonia romana e in tutta l’età imperiale fu centro di studi filosofici. Caduta in potere degli Arabi nel 638, seguì le sorti di tutta la Siria sotto l’Islam. Nel 12°-13° sec. fu sotto il dominio latino e vi rifiorirono le industrie tradizionali (porpora e vetro). La definitiva riconquista musulmana, nel 1292, segnò la completa distruzione di Tiro.
La città antica è in gran parte sommersa o ricoperta dalle sabbie.