sanità
Come tutelare la salute
Compito dello Stato e di chi lo governa è anche quello di assicurare le strutture e le informazioni che servono a migliorare lo stato di salute di una popolazione. Tuttavia questo compito è talvolta ostacolato da fattori economici e sociali e dalla difficoltà a far accettare alla popolazione regole di vita che permettano di prevenire le varie malattie
Per sanità si intende in genere lo stato di salute di una popolazione e l’insieme degli interventi mirati alla sua tutela. Già nell’antica Roma molte opere grandiose come gli acquedotti e le terme servivano a migliorare le condizioni igieniche per prevenire la diffusione di malattie contagiose. Tali opere contribuivano inoltre a produrre negli abitanti quel benessere psicofisico che di per sé concorre a prevenire molte malattie, anche non contagiose. Per contro gli antichi Romani, pur disponendo di medici celebri come Claudio Galeno, facevano scarso affidamento sulla medicina applicata ai singoli individui, che all’epoca disponeva di ben pochi strumenti efficaci.
Nel Medioevo, le grandi epidemie spinsero le autorità pubbliche ad adottare specifiche misure per la prevenzione dei contagi. Dopo la peste del 1348 che imperversò in quasi tutta Europa, varie città istituirono appositi uffici pubblici per il controllo di persone e merci potenzialmente infette; nel 14° secolo si imposero i quaranta giorni di isolamento (quarantena) alle navi provenienti da località infette; sin dai primi decenni del 15° secolo si istituirono i lazzaretti per l’isolamento dei malati contagiosi; fino ad arrivare alle vaccinazioni e ad altre misure contro varie malattie anche non contagiose.
Nella storia della medicina numerose tappe hanno portato a un miglioramento delle condizioni sanitarie, soprattutto nel campo della prevenzione. Nel 1759 la Marina inglese rese obbligatoria la distribuzione di succo di limone sulle navi per prevenire lo scorbuto, malattia dovuta alla carenza di vitamina C (contenuta nei vegetali freschi). Le misure adottate a partire dalla fine dell’Ottocento per sconfiggere la malaria furono la distribuzione gratuita del chinino nelle zone malariche e le grandi bonifiche delle aree paludose. Dalla seconda metà del Novecento è stata favorita, in alcune zone, l’aggiunta di iodio al sale per prevenire le malattie della tiroide. Più di recente, per prevenire tumori e altre malattie hanno acquistato un peso sempre maggiore varie forme di controlli sanitari – sia genetici sia di altro tipo – e altre misure come il dosaggio dei contaminanti chimici presenti negli alimenti e nell’ambiente.
Però sanità non significa solo interventi di prevenzione. Significa piuttosto armonizzare tali interventi con quelli di diagnosi e cura, in modo da ottenere il miglior risultato possibile in termini di salute di una popolazione, tenendo conto delle risorse finanziarie e umane disponibili.
Negli ultimi decenni, soprattutto nei paesi più sviluppati, si è ridotta la frequenza delle malattie infettive e si è allungata la durata della vita. Ma sono aumentate le malattie cosiddette degenerative, come quelle cardiovascolari e i tumori; quindi la sanità deve dedicare molte delle sue energie e risorse alla prevenzione e alla cura di tali patologie. Questa battaglia non è facile, perché comporta da un lato il controllo delle innumerevoli sostanze chimiche nocive diffuse nell’ambiente e in molti alimenti, la qual cosa si scontra con interessi economici e politici; d’altro lato, è necessario convincere intere popolazioni a cambiare le proprie abitudini di vita e di alimentazione.
Allo stesso tempo sono ricomparse vecchie malattie come la malaria e la tubercolosi, sia per le pessime condizioni di vita di molte popolazioni sia per il dilagare di agenti infettivi resistenti agli antibiotici o nuovi come il virus dell’aids. La sanità pubblica si trova costantemente di fronte a nuove minacce, come per esempio le emergenze sanitarie dovute alla diffusione di nuovi virus, favorita dall’attuale facilità negli spostamenti di uomini e merci.
Infine, le azioni sanitarie sono spesso ostacolate da duri scontri ideologici e politici, oltre che scientifici: basti ricordare, nella prevenzione dell’AIDS, i conflitti tra i sostenitori dell’uso del profilattico e quelli che propugnano l’astinenza sessuale.