SAVONA (XXX, p. 970; App. I, p. 991)
Ha subìto gravi danni nel periodo bellico per le offese aeree e le distruzioni operate dai Tedeschi. La ricostruzione, subito iniziata, è già a buon punto e il porto ha potuto disimpegnare un traffico molto superiore a quello dell'anteguerra, mentre sono in programma progetti per garantirgli sicure e nuove correnti di traffico (costruzione di un oleodotto Savona-Svizzera). Nel 1937-38 la media annua delle merci sbarcate e imbarcate era stata di 2.508.000 t. (di cui 2.162.000 sbarcate); nel 1947 le merci sbarcate e imbarcate avevano raggiunto la cifra di 4.077.000 t. (di cui 4.038.000 sbarcate) e nei primi nove mesi del 1948 le 2.372.000 t. (di cui 2.295.000 sbarcate).
Savona ha sempre avuto la funzione di porto rifornitore di carbone e materie prime al suo retroterra, ma in confronto all'anteguerra appare ancora più esigua la percentuale delle merci imbarcate; era tuttavia in forte aumento nel 1948 in confronto al 1947. Più lenta e faticosa la ripresa industriale: verso la fine del 1948 le industrie lavoravano per il 75 ÷ 80%. È stata già ricostruita circa metà dei vani di abitazione distrutti dalla guerra. Nel porto sono state riparate le banchine danneggiate, e ricostruite in gran parte quelle distrutte; ripristinati quasi ovunque i binarî; su 7 ponti elevatori e 6 gru, tra distrutti e asportati, sono stati rifatti 4 ponti e una gru; ultimati i lavori di ricostruzione del magazzino merci varie. La funzione del porto di Savona, in relazione alla sua particolare posizione geografica, ha sicure prospettive di sempre maggiore sviluppo.
La popolazione residente del comune è salita da 64.199 ab. (censim. 1936) a 69.210 (secondo un calcolo del 10 gennaio 1948). Quella della provincia, al 10 gennaio 1948, ammontava a 236.394 ab. (con aumento del 7,3% rispetto al 1936) in 69 comuni.