schifare
Il verbo, corrispondente al francese antico eschiver, ricorre nel Detto e nel Fiore. Significa " schivare ", " fuggire da qualcuno o da qualcosa ", sempre con un'idea di dispregio: e io ciascun schifo / che di me si fa schifo (Detto 295); L'undici milia vergini beate / che davanti da Dio fanno lumera, / in roba di color ciaschedun'era / il giorno ch'elle fur martoriate: / non ne furo per ciò da Dio schifate (Fiore XCVI 5; cfr. Roman de la Rose 11116 " N'encor n'en sont eus mie pires ").
Degna di nota è l'invettiva di Venere: Per Dio, i' le farò tener bordello / color che l'amor vanno sì schifando (CCXXII 8), perché contiene un riferimento implicito alla personificazione di Schifo, che rappresenta appunto l'avversione della donna all'esperienza amorosa. Vi si serberà memoria di Rose 15844, dove eschiver è pure riferito all'amore: " Grant douleur est quant teus genz vivent / Qui les deduiz d'Amours eschivent "; o anche di Rose 21096, dove il verbo si applica, al contrario, a Castità: " Par convent que m'en fuie eschif, / Se Chastée des or n'eschif ". V. anche SCHIFO; schivo.