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sciiti

di Cristiana Baldazzi - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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sciiti

Cristiana Baldazzi

La fazione di ‘Ali

All’interno dell’Islam la maggioranza dei fedeli è rappresentata dai sunniti. Alcune minoranze (10-15%) sono denominate sciiti, dall’arabo shi‘at ‘Ali «la fazione di ‘Ali», il cugino e genero di Maometto. La loro origine risale alla morte del Profeta che, secondo gli sciiti, avrebbe designato come successore ‘Ali, in quanto apparteneva alla sua stessa famiglia. Gli studiosi distinguono tra uno sciismo politico (i sostenitori politici di ‘Ali) e uno sciismo religioso rappresentato dagli alidi (portavoce di teorie messianiche), che negli anni si sono fusi. Gli sciiti si dividono in tre nuclei principali: zayditi, ismailiti e imamiti

Origini storico-politiche

La successione a Maometto è all’origine della grande divisione tra i sunniti, che rappresentano l’ortodossia dell’Islam, e gli sciiti. Questi ultimi infatti ritengono che Maometto nel 632 avrebbe designato il genero ‘Ali a succedergli. Secondo gli sciiti è Dio che, attraverso Maometto, ha indicato il successore del Profeta. Questa è la premessa dalla quale nacque lo sciismo, che però non si organizzò subito: infatti a Maometto, dopo la sua morte, seguirono i califfi ben guidati (califfato). Dopo l’uccisione del terzo califfo, ‘Uthman (656), ne prese il posto ‘Ali, che avrebbe dovuto vendicarne la morte, cosa che però non fece. In tal modo ‘Ali si rese lui stesso colpevole: allora Mu‘awiya, governatore della Siria e nipote di ‘Uthman (appartenente cioè alla famiglia degli Omayyadi), per vendicare la morte dello zio attaccò ‘Ali, che alla fine accettò un arbitrato. Uscito sconfitto dall’arbitrato, ‘Ali perse anche una parte dei suoi sostenitori (kharijiti), uno dei quali lo ucciderà nel 660.

Un altro episodio può considerarsi l’evento-simbolo per eccellenza degli sciiti: l’uccisione di Husayn, uno dei due figli di ‘Ali e Fatima (figlia di Maometto). Alla morte di ‘Ali, infatti, la guida della comunità (il ruolo di imam) passò a suo figlio maggiore Hasan e quindi al fratello Husayn, il quale mosse contro gli Omayyadi e a Kerbela venne trucidato con i suoi seguaci. Il martirio di Husayn è celebrato ancora oggi in tutto il mondo sciita e Kerbela (nell’attuale Iraq) è divenuta città santa (oltre a Samarra e al-Najaf). Questo episodio è all’origine del grande valore attribuito alla sofferenza e al martirio da parte degli sciiti (imamiti).

Differenze con i sunniti

Lo sciismo è considerato un’eresia dell’Islam, ma si tratta di un’interpretazione impropria poiché le sue basi teologiche sono le stesse del sunnismo: la rivelazione coranica e la profezia di Maometto. Secondo gli sciiti, tuttavia, il Corano è creato, mentre i sunniti vedono in tale affermazione una messa in discussione del profondo monoteismo islamico e sostengono invece che il testo sacro è increato, cioè è coeterno a Dio e da Dio dettato letteralmente al Profeta.

Inoltre, per gli sciiti, accanto a Maometto c’è – con un ruolo particolare – ‘Ali, l’amico di Allah, cioè l’imam, colui che conosce la segreta essenza dell’Islam (conoscenza che da ‘Ali passa ai suoi discendenti). Solo l’imam ha l’autorità per interpretare il Corano e la sunna (la «tradizione»). È proprio sul valore attribuito alla figura dell’imam che lo sciismo viene suddiviso in moderato, medio ed estremo: per il primo l’imam è quasi un dio, per il secondo è infallibile, per il terzo è rettamente guidato.

Imamiti, ismailiti e zayditi

Lo sciismo medio, noto anche come imamita e duodecimano, ritiene che l’ultimo imam (il 12°) sia scomparso nel 9° secolo: sulla Terra egli è ora in ghayba «occultamento», ma tornerà a essere visibile alla fine del mondo facendo trionfare la giustizia. Lo sciismo imamita ha il maggiore numero di seguaci in Iran, Iraq, Afghanistan, India e Siria.

Gli appartenenti allo sciismo estremo sono gli ismailiti, che al contrario degli imamiti interrompevano la successione al 6° imam, Jafar al-Sadiq (765). All’interno dell’ismailismo si sono prodotte molte diramazioni, alcune delle quali riuscirono a guadagnare il potere (i Fatimidi governarono in Egitto dal 10° al 12° secolo); altre si allontanarono notevolmente dall’Islam (come gli assassini, dall’arabo hashishi «colui che fa uso di hashish»). Gli ismailiti attuali si discostano totalmente dalle teorie dei loro predecessori, teorizzando una linea di successione che giunge fino al 49° imam (l’Agha Khan), una sorta di incarnazione di Dio in Terra. Il numero degli ismailiti (cui si aggiungono i drusi, una vera e propria comunità a sé, e i nusairi) è esiguo; sono presenti in India, Siria e Libano. Lo sciismo moderato corrisponde agli zayditi, che non si differenziano molto dai sunniti e sono concentrati per lo più nello Yemen, dove la loro confessione è la religione ufficiale.

Vedi anche
sunniti Seguaci ortodossi dell'islamismo, di cui costituiscono la maggioranza; sin dalla metà del 1° sec. dell'egira, i sunniti assunsero tale nome per affermare che essi soltanto erano i seguaci della vera tradizione o sunna di Maometto (mentre gli sciiti seguono anche quella dei suoi discendenti). La prima ... imām imām Nell’islamismo, il sovrano della monarchia universale, musulmana, ossia il califfo dei musulmani ortodossi o sunniti. Per gli sciiti sono invece imam soltanto quelli che essi considerano come legittimi monarchi per diritto divino, cioè Alī (➔ Alī ibn Abī Ṭālib) e i suoi discendenti in linea retta ... ῾Alī ibn Abī Ṭālib ῾Alī ibn Abī Ṭālib. - Cugino, genero e quarto successore di Maometto come capo della comunità musulmana (Mecca forse 600 - Kūfa 661). Fu tra i primi seguaci dell'Islām, e sposò la figlia del Profeta, Fāṭima. Alla morte di Maometto aspirò invano al califfato, cui pervenne solo nel 656, all'uccisione di ... ismailismo Dottrina della setta sciita degli ismailiti. Questi individuano nel settimo imam, Isma‚il (8° sec. d.C.) o suo figlio Muhammad, l''imam nascosto', cioè il capo religioso destinato a riapparire per far trionfare la vera fede. Gli ismailiti, che fondarono (dal 9° sec. d.C.) vari Stati indipendenti in Medio ...
Categorie
  • STORIA DELLE RELIGIONI in Religioni
Tag
  • AFGHANISTAN
  • DUODECIMANO
  • ISMAILISMO
  • MONOTEISMO
  • ORTODOSSIA
Altri risultati per sciiti
  • sciismo
    Dizionario di Storia (2011)
    Denominazione generale (derivata dall’ar. shi‛a «partito, fazione», sottinteso di ‛Ali e dei suoi discendenti) della componente minoritaria dell’islam, la cui origine risale alla guerra civile (fitna) che oppose ‛Ali ibn Abi Talib a Mu‛awiya, futuro califfo omayyade, fra il 657 e il 661. Lo s., che ...
  • sciiti
    Enciclopedia on line
    Minoranze islamiche (dall’arabo shī‛at ‛Alī, «la fazione di ‛Alī»). La loro origine risale alla morte del Profeta (632). Sono divisi in tre grandi nuclei: zaiditi, che rappresentano l’indirizzo meno lontano dall’ortodossia sunnita sul terreno politico e giuridico; imamiti o duodecimani, s. moderati, ...
  • SCIITI
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Carlo Alfonso Nallino . Dall'arabo shī‛ī, cioè seguace del partito (shī‛ah) di ‛Alī e dei suoi discendenti in linea retta maschile. Sono un complesso di sette musulmane, al quale si contrappongono da un lato i sunniti (v.) ossia la grande maggioranza ortodossa, e dall'altro i khārigiti (v.) capostipiti ...
Vocabolario
scïita
sciita scïita agg. e s. m. e f. [der. dell’arabo shī῾ī «che è del partito (der. di shī῾a «partito») di Alì e dei suoi discendenti»] (pl. m. -i). – Relativo a sette musulmane la cui origine risale alle guerre civili del primo secolo dell’egira...
sci
sci (ant. ski e schi) s. m. [dal norv. ski 〈šìi〉]. – 1. a. Ciascuno dei due attrezzi usati per scivolare sulla neve, formati da una lunga assicella elastica, un tempo di legno, oggi per lo più di metallo e materiale sintetico leggero e...
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