scilla Nome comune attribuito a numerose Giacintacee appartenenti ai generi Scilla (fig. A), Prospero, Urginea (fig. B), Nectaroscilla, Hyacinthoides, Charybdis, Oncostema. Tra queste, Charybdis maritima, detta anche cipolla marina, è diffusa in tutto il Mediterraneo, soprattutto su pendii sassosi costieri. Dal bulbo, che può superare i 2 kg, alla fine dell’estate si sviluppa uno scapo alto più di 1 m che nella metà superiore reca molti fiori bianchi disposti in racemo; più tardi compare un ciuffo di foglie piuttosto carnose, oblunghe, che si seccano in maggio.
La polvere estratta dal bulbo contiene glicosidi cardiotonici (lo scillarene A cristallino, che per idrolisi si scinde in scillarenina e in scillabiosio, e lo scillarene B) che le conferiscono proprietà simili a quelle della digitale, da cui si differenzia soprattutto per una azione più pronta anche se meno energica, per la superiore efficacia diuretica, dovuta al principio attivo scillipicrina, amorfo, giallognolo, amaro, e per l’assenza di disturbi da accumulo. È quindi indicata negli scompensi cardiaci di tipo congestizio, in associazione ad altri cardiotonici. Si usa come estratto idroalcolico, tintura, polvere, per via orale e parenterale. Altri glicosidi contenuti sono la scillaina e lo scilliroside dotato anche di azione tossica specifica per i topi, contro i quali è impiegato come veleno.