Letterato (Venezia 1525 - ivi 1585). Studiò a Padova; fu senatore e membro del Consiglio dei Dieci. Tradusse alcuni Dialoghi di Platone e commentò tre canzoni del Petrarca. Si ricorda specialmente per una raccolta di 36 scialbe e retoriche novelle, le Sei giornate (1567), che si fingono raccontate in sei giorni da "sei giovani scolari" nello studio padovano nell'estate del 1542. L'opera è ispirata a criterî di rigida moralità, secondo il principio di dare veste più decorosa al genere che la tradizione voleva privo di ogni principio morale; difatti, seguendo l'esempio degli Ecatommiti del Giraldi, si cerca di evitare argomenti scabrosi e di esaltare il dominio delle passioni, la fortezza e la virtù. L'amore vi ha poca parte e del tutto assenti, in mezzo ai novellatori, sono le donne.