Katanga, secessione del
Prima grave crisi secessionistica nel processo di decolonizzazione dell’Africa. Regione merid. dell’allora Congo belga, od. Repubblica democratica del Congo e principale area mineraria del Paese, il K. conobbe negli anni Cinquanta contrasti tra comunità locali lunda e immigrati luba dal Kasai. Le tensioni portarono alla nascita nel 1958 della Confédération des associations tribales du Katanga (CONAKAT) di M.K. Tshombe, un lunda, sostenitore di un’ipotesi federale come via all’indipendenza, in opposizione al centralismo di P. Lumumba. Vinte le elezioni provinciali in K., Tshombe approfittò dei disordini successivi alla proclamazione dell’indipendenza (1960) per dichiarare la secessione della regione con l’appoggio della compagnia mineraria Union minière du Haut-Katanga e, di fatto, del governo belga, ma condannato dalla maggioranza degli Stati africani neo-indipendenti. Scoppiata la guerra civile, Lumumba chiese aiuto alle Nazioni unite e ai Paesi socialisti, e fu poi catturato e ucciso dai secessionisti. Il sanguinoso conflitto ebbe termine con la rinuncia all’indipendenza del K. da parte di Tshombe, dopo la caduta della capitale Elisabethville (od. Lubumbashi) nelle mani delle truppe ONU, ma focolai di ribellione si protrassero durante il regime di Mobutu (1965-97). Nel 1977-78 il K. (ribattezzato Shaba durante l’era Mobutu) fu teatro di una nuova ribellione, sedata con l’aiuto di forze marocchine.