(gr. Σελινοῦς) Antica colonia di Megara Iblea sulla costa sudoccidentale della Sicilia. Fondata nel 650 o 627 a.C., fu distrutta dai Cartaginesi prima nel 409 e poi nel 250 a.C., sopravvivendo come modesto centro in epoca romana e bizantina.
Nel decennio 580-70 a.C. si registra la nascita del vero e proprio impianto urbano, con l’area sacra al centro dell’acropoli. Tra il 560 e il 460 a.C. si colloca una fase di monumentalizzazione della città, culminata nella costruzione dei templi C (primo caso di impiego della colonna a rocchi), D e della grande terrazza sulle balze orientali del tèmenos, sostenuta da un gigantesco muraglione a gradoni. L’acropoli subisce trasformazioni verso la fine del 6° e l’inizio del 5° sec. a.C., con la costruzione di edifici in bella struttura isodoma, legati alla vita del santuario, e dei templi dorici A e O: il tutto inserito nella maglia viaria, differentemente che sulla collina orientale dove, nel frattempo, erano sorti i templi G, F, E. Gli scavi dell’acropoli hanno messo in luce elementi della facies punica di S. (sec. 5°-3° a.C.). Si conservano inoltre i resti di un santuario (Melophòros) dedicato a divinità ctonie (sec. 7°-5° a.C.), altri piccoli templi e 3 necropoli (v. fig.).