Nell’antica Grecia, dove gli abitati erano posti per lo più sopra alture, la parte più eminente della città. In senso più generico, si chiama a. la parte alta, difesa da mura, di una città antica, anche fuori del mondo greco.
Nella penisola ellenica e nelle isole dell’Egeo l’utilizzo delle alture, dopo sporadici precedenti nel periodo neolitico ed eneolitico (Dimini, S. Andrea in Sifno), si diffuse a partire dall’età del Bronzo. L’insediamento sommitale, in età micenea occupato dal palazzo del principe (Micene, Tirinto, Argo, Tebe, Pilo, Atene), in età classica divenne sede degli edifici templari dedicati alle divinità maggiori della città. In alcuni centri l’a., cinta da mura dotate di torri, aveva la funzione di luogo di avvistamento e di rifugio per la popolazione civile.
In Italia l’utilizzo delle alture si attesta, a partire dall’età del Ferro, in centri quali Alatri, Ferentino, Segni, Norba e più tardi in Etruria. In età romana la funzione monumentale subentrò a quella difensiva, recuperata nell’Alto Medioevo, quando la ricerca degli insediamenti d’altura favorì la costituzione di insediamenti fortificati che si sovrapposero alle antiche a., anche all’interno di centri urbani a continuità di vita.