(gr. Μυκῆναι) Antica città greca del Peloponneso, nell’Argolide, centro della civiltà micenea, fiorita in Grecia nella seconda metà del 2° millennio a.C. e strettamente legata nelle origini a quella cretese (➔ cretese-micenea, civiltà). Secondo gli antichi miti a M. avrebbe regnato la dinastia degli Atridi, famosa per essere stata con Agamennone alla testa della guerra nazionale contro Troia cantata da Omero, e per le vicende di uccisioni, adulteri e vendette da cui trassero materia i poeti epici e tragici. Al decadere della civiltà micenea la potenza di M. venne meno e nei secoli 9°-6° a.C., pur restando indipendente, la città perse il predominio che aveva esercitato un tempo sull’Argolide. Ultimo segno di indipendenza fu la partecipazione alla guerra contro i Persiani: nel 480 i Micenei combatterono alle Termopili, nel 479 nella battaglia di Platea. Nel 468 la città fu assalita da Argo e gli abitanti si dispersero in centri minori dell’Argolide. M. risorse, come semplice borgata del territorio argivo, in età ellenistica; nel 1° sec. a.C. ne restavano solo rovine, che Pausania, intorno al 160 d.C., ricercò e descrisse nella Periegesi.
Possenti mura ciclopiche, ben conservate, circondano l’acropoli (14° sec. a.C.). Delle due porte, famosa è la monumentale porta dei Leoni, oltre la quale, all’interno, si trova il recinto sacro di una necropoli reale, frequentata sin dal 16° sec. a.C., come attestano sei tombe a fossa ricche di preziose suppellettili (oreficeria, armi ageminate, maschere auree). Il palazzo reale (1400 a.C.), preceduto da un propileo, ha caratteri simili al palazzo di Tirinto. A N si trovano i resti di un tempio dorico (6° sec. a.C.); fuori dell’acropoli è un altro circolo di tombe a fossa. Nella città bassa, oltre a varie case micenee, sono i resti di nove grandiose tombe a cupola della seconda dinastia; di esse la più monumentale è il cosiddetto tesoro di Atreo (1400 a.C.; con lungo dròmos, facciata con ricca decorazione architettonica). Al periodo arcaico risale un heròon di Agamennone; simile e coeva è la tomba di Clitennestra. La città bassa fu cinta di mura in età ellenistica, cui risalgono anche resti di case, di un teatro, di un ginnasio e di tombe.