Atto di riforma del Maggior Consiglio della Repubblica di Venezia (1297), comunemente ritenuto un colpo di Stato con cui l’aristocrazia veneziana precluse alle classi popolari l’accesso al governo della Repubblica; in realtà si trattò di un ampliamento della classe dirigente, effettuato allo scopo di moderare la lotta tra le fazioni e affrontare la difficile guerra con Genova.