Formazione statale sviluppatasi a partire dal 7° secolo e affermatasi nel corso dei secoli come grande potenza navale e commerciale.
Le isole della laguna veneziana conobbero un sostanzioso aumento della popolazione a partire dal 5° sec., quando le genti della terraferma vi cercarono scampo dalle invasioni barbariche. In questo complesso di isole si organizzò (7° sec.) il Ducato bizantino di Venezia, dipendente dall'esarca di Ravenna. Nel 751, con la caduta dell'esarcato, il ducato si rese autonomo da Bisanzio. Dal 9° sec. l'isola di Rialto, più sicura delle altre, divenne sede del potere politico e la R. di V. iniziò a fiorire grazie al commercio marittimo con la stessa Bisanzio e con l'Oriente.
Proprio la necessità di avere via libera e sicura condusse i veneziani fra il 9° e l'11° sec. a spedizioni armate che assicurarono loro il dominio sull'Adriatico. Fra il 12° e il 13° sec., invece, attraverso la partecipazione alle crociate e l'acquisizione di scali ed empori, furono gettate le basi per un vero e proprio impero in Levante, cosa che finì per determinare fra Venezia e Genova un conflitto per la supremazia nel Mediterraneo durato fino al 14° sec., quando la città lagunare, vittoriosa, poté dare il via a un programma di espansione territoriale nell'entroterra. Tale espansione e la difesa dei domini orientali contro i turchi furono per la R. di V. i due maggiori impegni fino agli inizi del 16° secolo.
Le mire egemoniche veneziane sulla penisola, però, ebbero come conseguenza la coalizzazione degli Asburgo d'Austria, della Spagna e della Francia nella Lega di Cambrai, che sconfisse la R. di V. nella battaglia di Agnadello (1509). Venezia seppe reagire al duro colpo e riuscì a conservare in parte i suoi possedimenti in terraferma, ma la grande politica era finita. Si impegnò inoltre ancora in Oriente, dove rimase la grande avversaria dei turchi sino all'inizio del 18° sec., quando, con la Pace di Passarowitz (1718), dovette rinunciare a quanto possedeva ancora in Egeo. Alla metà del secolo la potenza veneziana poteva dirsi davvero in declino e la città restò solo un polo d'attrazione culturale, finché, con il Trattato di Campoformio del 1797, cessò anche di esistere come Stato indipendente in seguito alla sua cessione da parte di Napoleone all'Austria.
L'ordinamento politico-amministrativo della R. di V. ebbe origine nelle strutture romane ereditate dai bizantini: il capo dello Stato veneziano, il doge, non era infatti che il dux ("generale") romano-bizantino. Dalla fine del 9° sec. la carica di doge divenne elettiva e nei secoli successivi si consolidò l'ordinamento comunale: nel 1143 fu istituto il Maggior Consiglio (6 membri), con funzioni legislative, cui fu affiancato (1187) il Minor Consiglio (35 membri). Dall'anno 1223, inoltre, è attestato il consiglio dei Quaranta (o Quarantia), competente in materia economica e giudiziaria, e del 1310 è l'istituzione del consiglio dei Dieci, organo di polizia interna. Tra 15° e 16° sec., infine, si affermò l'autorità del Senato, che sarebbe stato il protagonista della vita politica degli ultimi secoli della Repubblica.