Città della Cina nord-orientale (3.995.531 ab. nel 2003; 5.150.000 ab. nel 2009, considerando l’intera agglomerazione urbana), capoluogo della prov. del Liaoning e della regione del Nord-Est, principale centro della Manciuria. Sorge a 50 m s.l.m. nella fertile pianura della Manciuria meridionale, presso il fiume Hun, affluente del Liao, 350 km a NO di Dalian, ed è un importante nodo stradale e ferroviario. Notevoli sono le industrie di trasformazione dei prodotti agricoli e soprattutto quelle siderurgiche, meccaniche, elettrotecniche, chimiche e petrolchimiche, che fanno di S. uno dei principali complessi industriali della Cina, rifornito di materie prime dai centri satelliti di Fushun (carbone), Anshan e Benxi (acciaio).
Nella pianta urbana si distinguono: la vecchia città cinese, munita di una cinta murata di 15 km, risalente al 1680, e contenente (dentro una cinta muraria interna di 5 km, eretta nel 1631) la città imperiale, sede degli imperatori cinesi dal 1625 al 1644; a E il distretto dell’arsenale; a O la città nuova, sviluppatasi con vie rettilinee, dopo il 1905, dal nucleo dell’ex concessione giapponese. S. è uno dei più importanti centri culturali cinesi, sede d’istituzioni artistiche, con un’università e numerosi altri istituti di istruzione superiore. Presso la città si trovano i sepolcri dei primi 2 imperatori della dinastia Manciù.
S. fu sede della dinastia mongola degli Yuan nel 12° sec.; fu conquistata nel 1621 dai sovrani manciù, che nel 1625 vi stabilirono il governo imperiale, denominandola Mukden («la florida capitale»). Divenuta capitale Pechino (1644), S. divenne il centro dell’amministrazione militare dell’Impero e la capitale della Manciuria con il nome di Fengt’ien («offerta al cielo»).