Nome di religione del letterato bielorusso Samuil Emel´janovič Petrovskij-Sitnianovič (Polock 1629 - Mosca 1680). Dopo studî a Vilnius e a Kiev si fece monaco ortodosso nel 1656; dal 1663 insegnò latino a Mosca e fu poi precettore dei figli dello zar. Rappresentante tra i più significativi della cultura bielorusso-ucraina di matrice kieviana, scrisse anche in slavo ecclesiastico, latino e polacco, ed ebbe un ruolo fondamentale nel rinnovamento della cultura russa, introducendovi elementi e generi occidentali. Scrisse trattati polemici, versi panegirici (Rifmologion "Ritmologio"), un'enciclopedia in versi (Vertograd mnogocvetnyj "Il verziere dai molti fiori"), traduzioni dei Salmi, ecc. La sua produzione teatrale (Komedija pritči o bludnom syne "Commedia della parabola del figliol prodigo", 1679) segna l'inizio del teatro russo. Derivò dalla poesia polacca (in partic. da J. Kochanowski) l'uso del verso sillabico.