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Sirene

di Emanuele Lelli - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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Sirene

Emanuele Lelli

Il fascino ingannevole del canto fatato

Affascinanti esseri dal corpo di uccello o di pesce e dal volto bellissimo di donna, le Sirene rappresentano i pericoli derivanti dalla bellezza ingannatrice e dall’abbandono del proprio autocontrollo. Divinità probabilmente di antichissima origine orientale, nel mito greco entrano a far parte di quel numero di creature fantastiche che simboleggiano i pericoli del mare

Il canto ammaliatore

Da Acheloo – divinità fluviale, figlio di Oceano, capace di trasformarsi in esseri fantastici e terribili – e da una delle nove Muse, Melpomene – da cui hanno ereditato la capacità di intonare canti melodiosi e ammaliatori –, nascono le Sirene: Pisinoe («colei che persuade la mente»), Aglaope («dalla voce splendente»), Telsiepia («dalle parole ammaliatrici»). Nei vasi greci antichi sono raffigurate con il corpo di uccello e un bellissimo volto umano.

A chi è rivolto il canto delle Sirene? Quando il mare è calmo e invita al riposo, soprattutto nelle calde ore pomeridiane, il marinaio si distende e a volte si distrae: è allora che si odono le Sirene, il cui canto incanta i marinai e li induce a dimenticare i propri compiti, a lasciare il timone e i remi, fino a naufragare. Il loro volto seducente e le loro parole affascinanti sono in realtà un pericoloso inganno, che può portare alla morte.

L’avventura di Ulisse

Nel grande repertorio dei Greci il mito più famoso che vede protagoniste le Sirene è quello del loro incontro con Ulisse, narrato da Omero nell’Odissea.

Nel 12° libro del poema Ulisse riceve dalla maga Circe la profezia sui suoi futuri incontri nei viaggi in mare che deve ancora compiere. Il primo ostacolo saranno appunto le Sirene, «che gli uomini stregano tutti, chi le avvicina». Circe suggerisce a Ulisse il modo di evitarle: turare le orecchie dei rematori con la cera affinché non vengano stregati dal canto prodigioso. Partiti da Circe, Ulisse e i suoi compagni si mettono in mare. Ma improvvisamente scende la bonaccia e il mare diviene calmissimo: Ulisse, prima che le Sirene inizino il canto ammaliatore, tura con la cera le orecchie ai compagni e si fa legare mani e piedi all’albero della nave: desideroso di conoscere e di sfidare ancora una volta la sorte, Ulisse vuole udire quel canto stregato. Mentre i compagni remano con grande forza per oltrepassare il pericolo, ecco che le Sirene chiamano Ulisse e lo invitano a rimanere con loro.

È l’eroe stesso a raccontare l’avventura nel palazzo di Alcinoo, che lo ha ospitato dopo un naufragio: «Così cantavano modulando la voce bellissima, e allora il mio cuore voleva sentire, e imponevo ai compagni di sciogliermi, coi sopraccigli accennando; ma essi a corpo perduto remavano. E subito alzandosi Perimede ed Euriloco nuovi nodi legavano e ancora più mi stringevano. Quando alla fine le sorpassammo, e ormai né la voce più delle Sirene udivamo, né il canto, in fretta la cera si tolsero i miei fedeli compagni, e dalle corde mi sciolsero».

Sirene antiche e moderne

Come Scilla e Cariddi, le rupi Simplegadi e i tanti mostri marini che i poeti antichi hanno descritto, esse rappresentano le insidie riservate dal mare. Il ruolo delle Sirene, tuttavia, è diverso: non vogliono terrorizzare il marinaio, ma sedurlo; non lo spingono a scappare, ma lo invitano a seguirle. Il loro, però, è un inganno: ammaliando l’animo del marinaio lo inducono alla disattenzione e quindi alla morte. Come altre figure ‘ibride’ del mito, per esempio la Sfinge, le Sirene mettono quindi l’uomo di fronte a sé stesso e alla propria capacità di autocontrollo. Solo con l’intelligenza, più che con la forza, egli potrà riuscire a superare la prova.

Le Sirene, affascinanti creature, hanno avuto una grande fortuna non soltanto nell’antichità classica: nel Medioevo, quando si cominciò a raffigurarle con la coda di pesce, i cristiani le interpretarono come un simbolo del piacere ingannevole dei beni materiali – così anche Dante nella Divina Commedia – o anche come falsa promessa di pace eterna, contrapposta alla vera pace cristiana; anche nel mondo moderno, in particolare in età romantica, la figura della Sirena ha esercitato il suo fascino sugli scrittori: famosissima è la favola della Sirenetta del danese Hans Christian Andersen.

Ancora oggi, del resto, nel linguaggio quotidiano, è detta sirena una donna incantevole ma pericolosa, e non a caso così è stato chiamato anche l’apparecchio che col suo suono attira l’attenzione.

Vedi anche
Acheloo (gr. ̕Αχελῷος) Fiume (220 km) della Grecia centroccidentale, il maggiore della Grecia antica (odierno Aspropotamo). Nasce dal Pindo meridionale e ne attraversa la catena con valle angusta e profonda, poi con corso lento percorre una pianura alluvionale che divide l’Acarnania dall’Etolia. Si versa nel ... Partenope (gr. Παρϑενόπη) Una delle Sirene che, secondo una versione di una tarda leggenda, morì gettandosi in mare con le sorelle per l’insensibilità di Ulisse al loro canto; il suo corpo fu rigettato dalle onde alle foci del Sebeto, dove fu detta Partenope la città chiamata poi Neàpolis (Napoli). Ondine Personaggi fiabeschi del folclore europeo, particolarmente germanico, metà donne, metà pesci; con il loro canto e il loro fascino seducono i pescatori e i navigatori, portandoli alla rovina. Nella mitologia germanica si chiamavano Nixe e avevano pressappoco gli stessi caratteri (➔ anche sirena). Ettore Petrolini Attore (Roma 1884 - ivi 1936). Insuperabile interprete della beffarda anima romanesca, della quale diede a teatro i saggi più saporiti, in un succedersi impetuoso di abili motti, battute, tu per tu col pubblico, di corrosive macchiette che a volte toccavano il carattere. Famosissimi i suoi personaggi: ...
Categorie
  • MITOLOGIA in Letteratura
Tag
  • HANS CHRISTIAN ANDERSEN
  • ANTICHITÀ CLASSICA
  • DIVINA COMMEDIA
  • ETÀ ROMANTICA
  • SIMPLEGADI
Altri risultati per Sirene
  • sirena
    Enciclopedia on line
    Mitologia Essere favoloso della mitologia classica, rappresentato in forma di giovane donna nella parte superiore del corpo (v. fig.), talvolta con ali, e nella parte inferiore in forma di uccello o, in epoca successiva, di pesce, che emergeva dalle acque del mare e, con il canto dolcissimo, incantava ...
  • Sirene
    Enciclopedia Dantesca (1970)
    (serena) Giorgio Padoan Figure mitologiche, inizialmente geni della morte, dal volto femminile e dal corpo di uccello (ma già nella cultura tardo-antica rappresentate invece come donne nella parte superiore del corpo e pesci nell'inferiore, muniti però di zampe di gallinacci; la descrizione più frequente ...
  • SIRENA
    Enciclopedia Italiana (1936)
    Giulio Giannelli Le Sirene (Σειρῆνες, Sirenes o Sirēnae) sono figure mitologiche fra le più note e diffuse nelle credenze popolari, nella letteratura e nell'arte della Grecia antica e, per riflesso, in quelle di Roma. Appunto nelle credenze popolari greche dei secoli VII-V a. C. e nei monumenti figurati ...
Vocabolario
sirèna²
sirena2 sirèna2 s. f. [dalla voce prec., estesa nel fr. sirène al nuovo sign., per allusione alla capacità delle sirene mitologiche di richiamare l’attenzione]. – Apparecchio generatore di segnali acustici di grande intensità, costituito...
sirèna¹
sirena1 sirèna1 (ant. serèna) s. f. [dal lat. tardo Sirena, lat. class. Siren -ēnis, gr. Σειρήν -ῆνος]. – 1. Essere favoloso della mitologia classica, rappresentato in forma di giovane donna nella parte superiore del corpo, talvolta con...
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