Emissioni di gas endogeni, contenenti acido borico in percentuale sensibile (0,50 g per kg di vapore), ubicate nelle province di Pisa, Grosseto e Siena, dove spesso, per condensazione del vapor d’acqua in piccole cavità crateriformi prodotte dalla fuoriuscita dei gas, danno origine a piccoli laghetti, localmente denominati lagoni.
Nel 1827 F. G. de Larderel fondò una società per l’estrazione dell’acido borico dalle acque dei lagoni della Toscana. Utilizzava il vapore dei soffioni per concentrare le soluzioni boriche, dalle quali si separava per raffreddamento acido borico, superando così le notevoli difficoltà iniziali dovute a un forte consumo di combustibile. La Società di Larderello, fondata nel 1912, introdusse ulteriori fondamentali innovazioni quali la trivellazione meccanica dei pozzi, l’aumento delle profondità di trivellazione, il recupero di piccole percentuali di ammoniaca dal vapore dei soffioni per produrre sali d’ammonio. Successivamente l’industria boracifera passò a sfruttare il vapore per la produzione di energia elettrica. Grazie alle possibilità offerte dalla concomitanza di disponibilità di energia termica ed elettrica, l’attività chimica della Società di Larderello si è estesa anche a tutta la serie dei composti del boro: boro elementare, boruri, carburo di boro, azoturo, esteri borici, composti idrogenati, alogenuri di boro.