somatostatina In biochimica e fisiologia, ormone peptidico a struttura ciclica, formato da 14 amminoacidi, sintetizzato dall’ipotalamo, dal pancreas, dalla mucosa gastroduodenale, dalla tiroide e, in minor misura, da altre formazioni ghiandolari come le ghiandole salivari. L’attività biologica della s. risiede nella sua capacità di inibire la secrezione ipofisaria della somatotropina. Come molti altri peptidi biologicamente attivi, la s. deriva da un precursore a maggior peso molecolare, che va incontro a successive degradazioni proteolitiche. Oltre alla s. costituita da 14 residui amminoacidici, se ne può riscontrare una seconda formata da 28 amminoacidi, dotata della medesima attività biologica. Nell’uomo, la s., oltre a inibire la produzione di somatotropina, ha un effetto inibitorio sulle secrezioni pancreatiche di insulina e glucagone, sulla motilità e l’assorbimento intestinale, sul flusso ematico del circolo splancnico e sulla secrezione di colecistochinina, gastrina e VIP. Derivati di sintesi della s., atti a prolungarne la brevissima emivita plasmatica, sono utilizzati con successo nel trattamento farmacologico dell’acromegalia e dei tumori neuroendocrini del tratto gastroenterico, soprattutto di quelli secernenti somatotropina. La struttura chimica della s. è stata individuata in laboratorio dal premio Nobel R. Guillemin (1973). Con procedimenti di manipolazione genetica si è riusciti a inserirne il gene nel batterio Escherichia coli e a ottenerne una produzione quantitativamente elevata.
Il somatostatinoma è l’insuloma (raro tumore del pancreas) secernente somatostatina.