Regista e fotografo malieno (n. Bamako, Mali, 1940). Nei suoi film C. ha elaborato una poetica fortemente legata alla terra e alla storia del suo popolo, sullo sfondo della lotta per la democrazia e la modernizzazione del suo paese. Concepito dapprima come strumento di militanza e di intervento politico, il suo cinema ha acquistato nel tempo leggerezza di forma e densità di contenuto, nel segno di una più approfondita riflessione filosofica, e, soprattutto, di una maggiore attenzione rivolta all'aspetto linguistico. La sua cinematografia è caratterizzata da temi quali la denuncia sociale, il conflitto generazionale e il contrasto tra tradizione e rinnovamento. Nella sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra cui spiccano il Tanit di bronzo conferitogli nel 1972 in occasione delle JCC (Journées Cinématographiques de Carthage) per Cinq jours d'une vie (1971), il primo premio assegnatogli al FESPACO (Festival Panafricain du Cinéma de Ougadougou) nel 1979 per Baara (1977) e il premio speciale della giuria al Festival di Cannes per Yeelen (1987), a cui è seguito Waati (1995).