STATI UNITI
(ingl. United States of America)
Stato federale dell'America settentrionale, importante per la storia dell'arte medievale per le opere conservate in vari musei e collezioni.
A differenza di ciò che accadde in Europa, negli S. si iniziò a collezionare opere d'arte del Medioevo soltanto relativamente tardi, nel sec. 19°, e ciò fu dovuto soprattutto all'impatto del Gothic revival. Nel 1873, sollecitato dal suo amico americano Charles Eliot Norton (1827-1908), primo professore di Belle Arti all'Università di Harvard, John Ruskin (1819-1900) acquistò tre sculture di Giovanni Pisano provenienti dal pulpito di Pisa (New York, Metropolitan Mus. of Art).Furono in larga misura gli aristocratici statunitensi che trascorrevano lunghi periodi in Europa a coltivare un interesse per l'arte medievale. Pur non esistendo collezioni sistematicamente organizzate fino alla fine del secolo, singoli collezionisti inclusero nelle loro raccolte una scelta di opere medievali: uno di questi fu William Ponytell (1756-1811), di Filadelfia, che acquistò a Parigi un gruppo di pannelli provenienti dalla Sainte-Chapelle (Filadelfia, Mus. of Art). Nel 1896 Isabella Stewart Gardner (1840-1924), sotto l'influenza di Norton, Ruskin e Bernard Berenson (1865-1959), raccoglieva elementi architettonici medievali e rinascimentali provenienti da Venezia, compresi otto balconi della Ca' d'Oro che dovevano essere inclusi nel suo palazzo in stile veneziano a Fenway Court (Boston), completato nel 1903. Oltre alle sculture romaniche francesi di Notre-Dame de la Couldre a Parthenay e alle monumentali vetrate della cattedrale di Soissons, ella aveva sistemato nella sala gotica la Presentazione al Tempio di Giotto e nella sala della prima arte italiana la Vergine con il Bambino e santi di Simone Martini. Allo stesso modo la sua creazione di un ambiente nel quale erano inseriti elementi di scultura medievale anticipava la costruzione dei Cloisters di New York da parte di George Grey Barnard (1863-1938).Un altro amico americano di John Ruskin fu Jackson Jarves (1818-1888), il quale durante il suo soggiorno a Firenze costituì una collezione di pittura italiana delle origini per equilibrare la sua collezione di pittura del Rinascimento (New Haven, Yale Univ., Art Gall.). Il suo obiettivo era quello di documentare la cronologia, i motivi e il progresso tecnico dell'arte.John Pierpont Morgan (1837-1913), finanziere, collezionista e presidente del Metropolitan Mus. of Art di New York, dominò il collezionismo d'arte medievale al volgere del secolo, con l'acquisto non soltanto di singole opere d'arte e di manoscritti miniati, ma anche di intere collezioni (Oppenheim, Gréau, Hoentschel, Mannheim, Swenigorodskoi). Nel 1917 la sua grande collezione, che comprendeva oltre tremila oggetti, venne donata dal figlio al Metropolitan Mus. of Art; essa comprendeva opere d'arte dell'Europa preistorica, del periodo delle Migrazioni, sculture, bronzi, arazzi, maioliche, avori, smalti e oreficerie. Altre parti della grande collezione di Morgan, comprendenti opere dall'Antichità al sec. 19°, andarono al Morgan Memorial presso il Wadsworth Athenaeum di Hartford, nel Connecticut. L'unica esposizione di questa imponente raccolta di opere di ogni genere venne organizzata nel 1913-1914 presso il Metropolitan Mus. of Art.I manoscritti miniati del Medioevo e del Rinascimento, insieme con le legature, i libri rari, i disegni e le stampe presenti nella collezione costituirono le basi della Pierp. Morgan Lib. di New York, ove sono altresì conservate anche molte significative opere d'arte, come il celebre trittico mosano in smalto proveniente dall'abbazia di Stavelot e un tabernacolo della Vergine (sec. 14°), in smalto traslucido e argento, proveniente da una bottega parigina dell'epoca di Carlo V.Alla fine del secolo Henry Walters (1848-1931), un ricco industriale delle ferrovie, allestì una collezione comprendente oltre trecento opere d'arte, bizantine e medievali, e oltre duecento manoscritti, molti dei quali acquistati presso il mercante parigino Léon Gruel. A differenza di Morgan, Walters acquistava le opere singolarmente ed ebbe un particolare interesse per gli oggetti di piccole dimensioni. I punti forti della collezione - che pure comprende alcune opere monumentali come i pannelli di vetrate provenienti da Saint-Germain-des-Prés a Parigi e due teste del portale occidentale dell'abbazia di Saint-Denis - sono costituiti dai manoscritti miniati, dagli oggetti d'arte paleocristiana, in particolare argenti, e dagli intagli in avorio di epoca gotica. L'intera collezione venne lasciata alla città di Baltimora e costituì il nucleo di base della Walters Art Gallery.George Grey Barnard (1863-1938), scultore americano, collezionista e commerciante, creò il primo museo dedicato esclusivamente all'arte medievale. Dopo aver studiato a Parigi, egli divenne insegnante di scultura a New York, dove promosse una 'tecnica della scultura diretta' che poneva fortemente l'accento sulla conoscenza dei maestri romanici e gotici. Dato che i modelli originali non si potevano trovare in America, egli tornò nel 1903 in Europa, ove rimase fino al 1907, iniziando ad accumulare una delle più grandi raccolte di scultura medievale, comprendente anche parti significative di quattro chiostri, quelli di Saint-Michel-de-Cuxa, Saint-Guilhem-le-Désert, Trie-en-Bigorre e Bonnefont-en-Comminges, che fece rimontare nella sua residenza di Manhattan, chiamata appunto The Cloisters. Questa ambientazione architettonica divenne lo scenario per la sua vasta collezione di sculture (tra cui numerose effigi tombali) e opere d'arte, che fu aperta al pubblico nel 1914. Sotto molti punti di vista la presentazione di Barnard riecheggiava quella del Mus. des Monuments Français di Alexandre Lenoir (1761-1839), che egli aveva conosciuto quando studiava all'Ecole des Beaux-Arts a Parigi, negli anni ottanta del 19° secolo.Nel 1925 Barnard vendette l'intera collezione a John Davison Rockefeller (1839-1937), il quale ne fece dono al Metropolitan Mus. of Art di New York.I Cloisters di Barnard assunsero la funzione di una sezione del museo, ma, poiché essi non erano fisicamente collegati al museo stesso, nel 1930 Rockefeller destinò un parco all'estremità settentrionale di Manhattan alla costruzione di un museo completamente nuovo e diede l'incarico di progettare la struttura all'architetto di Boston Charles Collens (1873-1956), con l'assistenza di Joseph Breck (1885-1933), direttore associato, e di James Rorimer (1905-1966), soprintendente. Mentre veniva edificato il nuovo museo, Barnard mise insieme una seconda grande collezione di monumenti gotici, costituita da oltre seicento opere d'arte. Il suo obiettivo era quello di vendere anche questa collezione al museo e di raccogliere monumenti medievali in un'unica ambientazione, al fine di proporre una percezione unitaria della cultura artistica del Medioevo. La nuova collezione fu sistemata in un edificio che aveva eretto nel 1914 dandogli il nome di L'Abbaye. Essa fu aperta al pubblico soltanto per breve tempo, dal 1937 al 1940, e dopo la morte di Barnard fu dispersa e la parte più consistente andò al Mus. of Art di Filadelfia. Entrambe le collezioni di Barnard furono imprese notevolmente ambiziose e il favore mostrato dalla critica nei confronti dei suoi allestimenti influenzò direttamente quelli di numerosi musei americani nei decenni successivi, come il Mus. of Art di Cleveland (Ohio), il Mus. of Art di Toledo (Ohio), il Glencairn Mus. a Bryn Athyn (Pennsylvania) e il Mus. of Art di Filadelfia (Pennsylvania).Raymond Pitcairn (1885-1966), a partire dal 1916, acquistò oltre trecentotrenta sculture, duecentosessanta pannelli di vetrate e numerosi oggetti di arte suntuaria. Egli costituì la sua notevole collezione soprattutto per due ragioni: tali oggetti dovevano servire come esempi di arte religiosa, per ispirare e stimolare gli artisti che lavoravano alla sua cattedrale neogotica della General Church of the New Jerusalem a Bryn Athyn, in Pennsylvania, e per incoraggiare la produzione di arte di qualità mettendo in mostra le migliori opere del passato. Oggi splendidamente ospitata nella sua residenza in stile romanico, chiamata Glencairn Mus., tale collezione costituisce uno dei più importanti complessi di arte romanica e gotica negli Stati Uniti. A differenza di ciò che si verifica ai Cloisters, nell'allestimento della Great Hall opere di scultura monumentale e vetrate autentiche sono accostate a eccellenti copie e a variazioni prodotte dalla bottega della cattedrale, comprese copie in scala naturale delle finestre del transetto della cattedrale di Chartres. Particolarmente ricca di importanti esempi di scultura francese (provenienti dalle chiese di Saint-Lazare ad Autun, Notre-Dame de la Couldre a Parthenay, Saint-Sernin a Tolosa, Saint-Michel-de-Cuxa, Saint-Guilhem-le-Désert, Saint-Thibault a Provins e Cluny III), la collezione è integrata da vetrate di fondamentale importanza (provenienti dall'abbazia di Saint-Denis, dalle cattedrali di Soissons, Rouen e Amiens e da Saint-Etienne a Troyes). Tra gli splendidi oggetti di arte suntuaria vanno ricordati gli avori di epoca romanica provenienti dalla Spagna, gli smalti di Limoges e i fogli tratti da manoscritti gotici. Il focalizzarsi della sua collezione sulle arti collegate all'architettura, fatto raro tra i collezionisti privati, colloca Pitcairn, al pari di Barnard, nella tradizione del collezionismo museale.Il nucleo delle raccolte del Metropolitan Mus. of Art e della sezione dei Cloisters di New York fu inizialmente costituito dai doni delle principali collezioni private, come quelle di John Pierpont Morgan, George Blumenthal (1858-1941), Frederic Pratt (1865-1935), Irwin Untermyer (1895-1973), George Grey Barnard e John Rockefeller (1874-1960). Nel loro insieme esse fornirono la grande maggioranza delle quasi diecimila opere nelle composite collezioni che coprono la preistoria europea, il mondo bizantino, il bacino mediterraneo e l'Europa occidentale fino al 1500 circa. Tra gli oggetti di più antica acquisizione vanno ricordati i famosi piatti argentei con le storie di Davide, opera costantinopolitana realizzata all'epoca dell'imperatore Eraclio, il tesoro d'argento di Antiochia, il tesoro d'oro degli Avari e importanti esempi di tutte le culture dell'Alto Medioevo europeo. Tra le opere di epoca mediobizantina emergono la stauroteca in smalto, detta Fieschi-Morgan, del sec. 9° e gli avori del cofanetto di Giosuè, mentre per l'area francese vi sono sculture provenienti da Saint-Denis, da Notre Dame a Parigi, vetrate da Saint-Germain-des-Prés e la bella Madonna Morgan, una scultura lignea alverniate di epoca romanica pervenuta in uno straordinario stato di conservazione. La serie delle sculture tedesche è aperta dalla Visitazione proveniente da Cathrinthal sul lago di Costanza e da una delle prime Vergini ouvrantes. Nel grande patrimonio di importanti oggetti d'arte suntuaria sono compresi avori ottoniani, smalti di Limoges, una grande croce processionale d'argento di epoca romanica proveniente da Oviedo e la testa reliquiario di S. Aredio, argento di produzione limosina di epoca protogotica.Anche altre sezioni ospitano opere di epoca medievale: l'Arms and Armour Dep. possiede una ricca collezione di scudi e selle in osso decorate di epoca gotica; vi sono inoltre opere dell'epoca delle Migrazioni e riproduzioni di stemmi in vetrate e miniature. La Robert Lehman Coll. possiede importanti opere della pittura italiana delle origini e numerosi acquamanili, tra cui un esemplare unico nel suo genere raffigurante Fillide e Aristotele.I Cloisters ospitano soprattutto opere d'arte monumentale dei periodi romanico e gotico, organizzate intorno agli originari chiostri di George Grey Barnard; tra le opere aggiunte successivamente vi sono l'abside romanica di San Martin a Fontidueña, presso Segovia (prestito permanente della Spagna), e la sala capitolare romanica proveniente da Notre Dame di Pontaut (Guascogna). In questa ambientazione sono collocate le monumentali pitture murali castigliane provenienti da San Pedro de Arlanza e da San Baudelio de Berlanga. Il più completo portale gotico degli S. è un grande esemplare borgognone proveniente da Moutiers-Saint-Jean con le figure dei presunti fondatori Clodoveo e Clotario. Si distinguono importanti vetrate del Gotico internazionale provenienti dalla cappella del castello di Ebreichtsdorf (Austria) e dal convento dei Carmelitani di Boppard am Rhein e un gruppo di vetrate di forma circolare. I Cloisters possiedono inoltre una straordinaria collezione di opere di arte suntuaria che vanno dall'età carolingia a quella tardogotica. Gli avori della scuola di corte di Aquisgrana e di Metz sono rappresentati da una placchetta con S. Giovanni Evangelista e dal pannello di cofanetto con scene dell'Apparizione di Cristo sulla via di Emmaus. La c.d. croce dei Cloisters, in avorio di tricheco, considerata una delle opere chiave del Romanico europeo, trova il suo complemento nelle ricche opere di oreficeria provenienti dal tesoro della cattedrale di Strasburgo e nello smalto borgognone detto coppa della scimmia. Nel tesoro sono conservati due straordinari manoscritti miniati: il prezioso Libro d'ore di Giovanna d'Evreux (Acc. 54.1.2), opera del miniatore parigino Jean Pucelle, e le Belles Heures, realizzate per Jean de Berry dai fratelli Limbourg (Acc. 54.1.1). Nelle gallerie sono esposti i due più famosi cicli di arazzi conservati negli S., detti rispettivamente dell'Eroe e dell'Unicorno.Il costituirsi della raccolta del Mus. of Fine Arts di Boston in Massachusetts si deve soprattutto a due importanti medievisti europei, Georg (1876-1957) e Hanns Swarzenski (1903-1985). Tra le sue più importanti opere di scultura si trovano un crocifisso ottoniano proveniente da Salisburgo, una Vergine in trono di epoca romanica, in pietra policroma, proveniente dalla Lombardia, un tetramorfo in marmo appartenuto a un pulpito toscano, una testa proveniente dalla cattedrale di Strasburgo e un portale romanico da San Miguel de Uncastillo. A queste opere si aggiungono smalti e oggetti in metallo provenienti dai principali centri produttivi del Medioevo. Gli affreschi catalani della Maestà, dalla chiesa di Santa Maria de Mur, rappresentano il più importante esempio di pittura murale conservata dal museo; nella collezione di tessuti emerge l'arazzo di Narciso.Nel secondo e nel terzo decennio di questo secolo, il nucleo principale del Mus. of Art di Cleveland (Ohio) era costituito inizialmente da un piccolo gruppo di avori bizantini estremamente raffinati, come la Vergine in trono con il Bambino (sec. 10°; proveniente dalla coll. Stroganoff), da smalti di Limoges, tra cui una preziosa croce della bottega dell'abbazia di Grandmont, e da opere di scultura gotica. L'acquisto, nel 1930, delle più importanti opere di oreficeria e avorio del c.d. tesoro dei Guelfi (Welfenschatz) determinò la rapidissima crescita della reputazione internazionale della collezione di Cleveland: il complesso in oro e smalti costituito dall'altare portatile e dalle croci di Gertrude I di Brunswick (ca. 1040), e un reliquiario a forma di libro, prodotto a Liegi intorno al 1000, testimoniano l'eccezionale qualità del tesoro. Un'energica attività di acquisizione sotto la direzione di William Miliken (1889-1978) e poi di William Wixon (nato nel 1925) ha determinato il costituirsi di una delle più significative raccolte di arte medievale presenti negli Stati Uniti. Un'icona della Vergine in tessuto, di produzione copta, marmi paleocristiani di un ciclo di Giona e una raffinata croce processionale d'argento mediobizantina formano il nucleo delle gallerie altomedievali allestite di recente. L'arte dell'Europa intorno al 1000 è superbamente rappresentata dai pezzi del Welfenschatz e da altre opere ottoniane, tra cui un imponente avorio con la Missio apostolorum. L'ampia raccolta di fogli sciolti provenienti da manoscritti miniati è arricchita da numerosi manoscritti gotici, tra cui il libro d'ore per Carlo III il Nobile (64.40). L'arte di età gotica è rappresentata da angeli in legno policromo provenienti da Reims e dalla scultura in legno, databile al 1240 ca., con Cristo e s. Giovanni Evangelista proveniente dalla regione del lago di Costanza. Lo stile c.d. internazionale è attestato da opere dell'importanza dei pleurants di Claus Sluter e Claus de Werve, provenienti dalla tomba di Filippo l'Ardito a Digione, e da una fontana da tavola parigina, in argento e smalto traslucido, unico esempio del genere conservato. La collezione di scultura tardogotica è caratterizzata da tre importanti opere di Tilman Riemenschneider (1460 ca.1531); va infine ricordata l'importante collezione di tessuti.L'acquisto della seconda collezione di George Grey Barnard contribuì al costituirsi del Mus. of Art di Filadelfia (Pennsylvania), che ospita anche molti prestiti dal Glencairn Mus. di Bryn Athin. Insieme a parti del chiostro romanico di Saint-Genis-des-Fontaines ed elementi del primo periodo gotico dall'abbazia di Saint-Remi di Reims, le opere d'arte monumentali culminano nella recinzione di coro, di produzione mosana, con la raffigurazione del Calvario proveniente da Saint-Nicholas di Oignies.La Nat. Gall. of Art di Washington conserva un piccolo, ma significativo gruppo di oggetti di arte suntuaria costituito dalla raccolta di Joseph Widener (1872-1943), il cui pezzo principale è il calice in agata e oro, appartenuto all'abate Suger e proveniente dall'abbazia reale di Saint-Denis. Tra le altre opere vanno segnalati uno smalto a tutto tondo con la Trinità, opera parigina del 1400 ca., e numerosi acquamanili.La Dumbarton Oaks Research Lib. and Coll. di Washington si è costituita come settore di ricerca dell'università di Harvard nella residenza di Robert Woods Bliss (1875-1962), intorno a un nucleo formato dalla sua collezione personale. Lo scopo è quello di illustrare l'arte dell'impero bizantino in tutte le sue espressioni, ma la collezione è famosa anche per i suoi argenti, gli avori e i gioielli e comprende inoltre un certo numero di importanti opere occidentali di epoca medievale, tra cui un cofanetto d'avorio da Melk (sec. 11°), un avorio con la Maestà proveniente dal reliquiario di s. Emiliano a San Millán de la Cogolla (sec. 11°), e inoltre la c.d. Regina del cielo di Tilman Riemenschneider.Con l'acquisto, avvenuto nel 1983, della collezione di manoscritti miniati di Peter Ludwig (1925-1997), il J. Paul Getty Mus. di Malibu (California) è immediatamente divenuto un importante luogo di conservazione di opere d'arte medievali. Tra i manoscritti più significativi sono il Sacramentario di Magonza/Fulda (Ludwig V 2; sec. 11°), l'Apocalisse Dyson Perrins, proveniente da St Albans (Ludwig III 1), opera inglese della metà del sec. 13°, e la Vita della beata Edvige (Ludwig XI 7), opera di fondamentale importanza per la pittura dell'Europa centrale. Da allora la collezione è cresciuta in misura esponenziale con acquisizioni di grandi opere di epoca romanica e gotica, come il famoso Messale di Hildesheim di Heinrich de Midel (detto anche Messale di Stammheim; 64), un libro d'ore di Simon de Varie (57), opera di Jean Fouquet, il libro di preghiere di Carlo il Calvo (37) e il De cas des nobles hommes et femmes di Giovanni Boccaccio, opera parigina del 1415 (63).La collezione della Pierp. Morgan Lib. di New York, divenuta famosa per l'acquisizione da parte di Morgan dell'evangeliario carolingio (M.1) proveniente dal monastero di Lindau, sul lago di Costanza, corredato da una straordinaria coperta d'oro e smalto, costituisce oggi, con oltre milleduecento codici, il più ampio e importante fondo di manoscritti miniati degli Stati Uniti. L'Evangeliario di St. Peter a Salisburgo, del sec. 11° (M.781), e il Libro d'ore di Iolanda di Soissons (M.729) rappresentano soltanto alcune delle sue più ricche proprietà.Costituitosi con i fondi provenienti da una consistente donazione, il Nelson-Atkins Mus. of Art di Kansas City (Missouri) possiede una piccola ma significativa collezione, che comprende sculture provenienti dalla cattedrale di Vic, un angelo romanico dall'abbazia di Saint-Gengoult a Toul, una Vergine con il Bambino, una bella statua gotica in avorio e angeli in marmo del sec. 14° di Giovanni e Pacio Bertini da Firenze.La collezione medievale dell'Inst. of Arts di Detroit (Michigan) non raggiunse un livello internazionale fino all'arrivo in qualità di direttore di William Valentiner, nel 1924. Formatosi a Berlino con Wilhelm von Bode (1845-1929), egli acquistò sculture romaniche e gotiche, specialmente italiane, quali una magnifica Vergine con il Bambino, in marmo, opera di Nino Pisano. La collezione di avori gotici è la terza per dimensioni negli S. e comprende un bel pendant franco-fiammingo rappresentante un Memento mori e un coperchio di cofanetto francese con l'Assedio del castello dell'amore, soggetto derivato dalla letteratura cavalleresca.Oltre alle grandi collezioni museali citate, nelle università e nei musei municipali si trovano numerose opere singole oppure piccoli gruppi di oggetti medievali di buon rilievo artistico. La Buckingham Coll. nell'Art Inst. di Chicago (Illinois) ospita un'imponente testa di apostolo proveniente dalla facciata di Notre Dame di Parigi, uno dei più begli smalti del Romanico coloniense, che presenta l'immagine dell'arcivescovo Brunone di Colonia in vesti di donatore e che ornava un tempo la cassa di s. Albino, uno straordinario avorio protogotico con la Vergine e il Bambino e un cofanetto reliquiario in avorio di epoca romanica proveniente dalla Spagna.La più importante opera in avorio rappresentante la Vergine conservata negli S. e proveniente dal tesoro di Saint-Denis si trova nel Taft Mus. di Cincinnati (Ohio).Il Mus. of Fine Arts di Houston (Texas) conserva numerose opere, tra cui un reliquiario proveniente dal Welfenschatz e una placchetta d'avorio di epoca mediobizantina con la Kóimesis.Nel periodo in cui Arthur Kingsley Porter (1833-1933) fu professore alla Harvard Univ. di Cambridge (Massachusetts), il Fogg Art Mus., associato alla stessa università, fu caratterizzato da una febbrile opera di raccolta di sculture di epoca medievale. I capitelli romanici borgognoni provenienti da Moutiers-Saint-Jean sono tra i più belli conservati al di fuori della Francia; ciò vale anche per la Vergine dell'Annunciazione, opera catalana proveniente da Santa Maria di Tahull.La Rhode Island School of Design di Providence (Rhode Island) ha una collezione di belle sculture, la cui opera più importante è un S. Pietro proveniente dalla facciata di Cluny III.L'Art Mus. di Princeton (New Jersey), annesso alla locale università, e la Yale Univ. Art. Gall. di New Haven (Connecticut) ospitano entrambi importanti collezioni dalle finalità didattiche.Il Duke Univ. Mus. of Art di Durham (North Carolina) è notevole per la vastità e varietà della collezione di opere di scultura monumentale in pietra e in legno raccolta da Ernest (1891-1964) e Joseph Brummer (1883-1947), mercanti d'arte a Parigi e a New York: tra le più rappresentative vanno ricordate le sculture provenienti da Notre-Dame di Parigi, il jubé della cattedrale di Chartres, l'arco decorato proveniente da un portale della cattedrale di Alife e una colonna romanica con scene tratte dalla vita di Sansone dall'abbazia di Saint-Martin di Savigny.
Bibl.: Arts of the Middle Ages, cat., Boston, 1940; M. Weinberger, The George Grey Barnard Collection, New York 1941; Early Christian and Byzantine Art, cat., Baltimore 1947; Handbook. The Dumbarton Oaks Collection, Washington 1955; Medieval Art, cat., Chapel Hill 1961; M. Ross, Catalogue of the Byzantine and Early Medieval Antiquities in the Dumbarton Oaks Collection, I-II, Washington 1962-1965; J. Rorimer, The Cloisters. The Building and the Collection of Medieval Art, New York 1963; A Medieval Treasury. An Exhibition of Medieval Art from the Third to the Sixteenth Century, cat., Ithaca 1968; Medieval Art from Private Collections. A Special Exhibition at The Cloisters, a cura di C. Gómez-Moreno, cat., New York 1968; The Renaissance of the Twelfth Century, cat., Providence 1969; A Medieval Treasury from Southeastern Collections, cat., Chapel Hill 1971; J. Hayward, Stained Glass Windows, MetMB, 30, 1971-1972, p. 97; J. Rorimer, Medieval Monuments at The Cloisters, New York 1972; K. Weitzmann, Catalogue of the Byzantine and Early Medieval Antiquities in the Dumbarton Oaks Collection, III, Washington 1972; Illuminated Greek Manuscripts from American Collections, cat., Princeton 1973; Medieval and Renaissance Manuscripts. Major Acquisitions of The Pierpont Morgan Library 1924-1974, cat., New York 1974; Medieval and Renaissance Miniatures from the National Gallery of Art, cat., Washington 1975; The Secular Spirit. Life and Art at the End of the Middle Ages, cat., New York 1975; Transformations of the Court Style: Gothic Art in Europe 1270 to 1330, cat., Providence 1977; C. Vermueule, W. Cahn, Sculpture in the Isabella Stewart Gardner Museum, Boston 1977; Medieval and Renaissance Stained Glass from New England Collections, cat., Harvard 1978; W. Cahn, L. Seidel, Romanesque Sculpture in American Collections, I, New England Museums, New York 1979; B. Young, A Walk Through the Cloisters, New York 1979; H. Hibbard, The Metropolitan Museum of Art, New York 1980, pp. 143-180; Radiance and Reflection. Medieval Art from the Raymond Pitcairn Collection, cat., New York 1982; Songs of Glory: Medieval Art from 900 to 1500, cat., Oklahoma City 1985; M. Frazer, Medieval Church Treasuries, MetMB 43, 1985-1986, pp. 3-56; Stained Glass Before 1700 in American Collections. Corpus Vitrearum Checklist, a cura di M. Caviness, T. Husband, (Studies in the History of Art. National Gallery of Art. 15, 23, 28, 39), 4 voll., Washington 1985-1991; J. Schrader, A Medieval Bestiary, MetMB, 44, 1986-1987, pp. 3-56; Silver from Early Byzantium: The Kaper Koraon and Related Treasures, cat., Baltimore 1986; H. Swarzenski, N. Netzer, Catalogue of Medieval Objects. Enamels and Glass, Boston 1986; C.T. Little, T. Husband, Europe in the Middle Ages: The Metropolitan Museum of Art, New York 1987; M.R. Leuchak, 'The Old World for the New'. Developing the Design for the Cloisters, MetMJ 23, 1988, pp. 257-277; Times Sanctified. The Book of Hours in Medieval Art and Life, a cura di R. Wieck, cat., New York 1988; W.D. Wixom, Medieval Sculpture at The Cloisters, MetMB 46, 1988-1989, pp. 3-64; The Carver's Art. Medieval Sculpture in Ivory, Bone and Horn, cat., New Brunswick 1989; Gothic Sculpture in America, I, The New England Museums, a cura di D. Gillermann, New York-London 1989; L. Randall, Medieval and Renaissance Manuscripts in the Walters Art Gallery, I-III, Baltimore 1989-1997; E.B. Glenn, Glencairn. The Story of a Home, Bryn Athyn 1990; N. Netzer, Catalogue of Medieval Objects. Metalwork, Boston 1991; The Brummer Collection of Medieval Art, a cura di C. Bruzelius, Durham-London 1991; R. Ward, The Nelson-Atkins Museum of Art. A Handbook of the Collection, New York 1993; A. Cavallo, Medieval Tapestries in the Metropolitan Museum of Art, New York 1993; R. Randall, The Golden Age of Ivory. Gothic Carvings in North American Collections, New York 1993; A. Gonosová, C. Kondoleon, Art of Late Rome and Byzantium in the Virginia Museum of Arts, Richmond 1994; Catalogue of the Sculpture in the Dumbarton Oaks Collection from the Ptolemaic Period to the Renaissance, a cura di G. Vikan, Washington 1994; Enamels of Limoges: 1100-1350, cat., New York 1996; Medieval Art in America: Patterns of Collecting 1800-1940, a cura di E.B. Smith, cat., Univ. Park 1996; W. Sauerländer, Mediaevalia americana, Kch 49, 1996, pp. 281-289; D. Kletke, The Cloister of St. Guilhem-le-Désert at The Cloisters in New York City, Berlin 1997; Masterpieces of the J. Paul Getty Museum. Illuminated Manuscripts, Los Angeles 1997; Painted Prayers. The Book of Hours in Medieval and Renaissance Art, a cura di R. Wieck, cat., New York 1997; Romanesque Sculpture in American Collections, II, New York and New Jersey. Middle and South Atlantic States. The Midwest and Pacific States, a cura di W. Cahn, New York 1998; Collecting Medieval Art: A Twenty Year Harvest, New York 1998; L. Castelnuovo-Tedesco, Italian Romanesque and Gothic Sculpture in the Metropolitan Museum of Art and The Cloisters (in corso di stampa).