Strasburgo
Città della Francia orient., in Alsazia. L’antica Argentorate (o Argentoratum) fu forse, in origine, città dei vangioni. Fu sede di castrum munitissimo fin dall’età augustea. Nel 357 Giuliano l’Apostata batté presso S. gli alamanni. Dopo aver sofferto per le invasioni barbariche, la città, annessa al regno dei franchi, fu ricostituita col nome di Straszeburc (lat. Stratiburgum). Il cristianesimo vi fu introdotto in epoca franca; la prima notizia di un vescovo risale al 762. Nell’842 Carlo il Calvo e Lodovico il Germanico rinnovarono a S. l’alleanza contro il loro fratello Lotario I (cd. giuramento di S.). Nel 952 S. entrò a far parte, con l’Alsazia, del regno di Germania; nel 982 l’imperatore Ottone II investì il vescovo del governo della città. Fino al sec. 12° la città fu dominata dai vescovi. Nel 1129 l’imperatore Lotario concesse le prime coutumes; verso il 1201 fu elaborato il secondo statuto municipale e nel 1205 Filippo di Svevia mise gli strasburghesi sotto la dipendenza dell’impero, rafforzando la loro autonomia. Nel 1249 fu pubblicato il terzo statuto municipale, finché nel 1262 la città si liberò dell’autorità temporale dei vescovi: da allora il comune strasburghese si resse autonomamente fino al 1789. Alla fine del sec. 13° scoppiarono sommosse popolari organizzate dalle corporazioni. La riforma costituzionale del 1334 riuscì a conciliare gli interessi in contrasto, e ottenne la sua forma definitiva con la Costituzione del 1482. La città nei secc. 14° e 15° continuò a svilupparsi sia economicamente sia culturalmente. Nel 1381 S. aderì alla Lega delle città sveve. La Riforma vi si diffuse largamente e la città offrì rifugio a numerosi perseguitati per motivi religiosi. Nel 1537 vi venne fondata un’accademia divenuta nel 1621, per volontà dell’imperatore Ferdinando II, università. Tiepida alleata di Francesco I contro Carlo V, S. si oppose alle pretese di Enrico II e divenne un centro di rifornimento e un asilo per gli ugonotti. Nella seconda metà del sec. 16°, S. cominciò a decadere e ancora durante la guerra dei Trent’anni. La Pace di Vestfalia (1648), pur cedendo l’Alsazia al re di Francia, riconobbe la dipendenza di S. dall’impero; il 30 sett. 1681 i delegati di S. sottoscrissero l’atto di capitolazione (confermato poi dal Trattato di Ryswick del 1697) che univa la città alla Francia, venendo garantiti a S. la forma dell’antico governo municipale e il libero esercizio del culto luterano. Nel sec. 18° S. si riprese e la sua attiva partecipazione alla Rivoluzione consacrò l’unione della città, rimasta sino ad allora sostanzialmente tedesca, alla Francia. Nel periodo napoleonico S. godette di prosperità economica, continuata sia sotto la monarchia di luglio sia sotto il Secondo impero. Durante la guerra del 1870-71 la città capitolò dopo un lungo assedio. Divenuta tedesca col Trattato di Francoforte, fu capitale del Reichsland, ma solo una minoranza della popolazione accettò di collaborare con le autorità tedesche. I francesi rientrarono a S. nel nov. 1918. Il Trattato di Versailles restituì la città alla Francia con l’Alsazia e la Lorena. Dopo la Seconda guerra mondiale S. è divenuta sede delle massime istituzioni internazionali (Consiglio d’Europa) e comunitarie (Parlamento europeo).
Fu pronunciato il 14 febbr. 842 da Carlo il Calvo e Ludovico il Germanico per rinnovare l’alleanza contro il loro fratello, l’imperatore Lotario I, che essi avevano già vinto in battaglia l’anno precedente. Pronunciato in lingua volgare, il testo a noi pervenuto è la più antica testimonianza delle lingue francese e tedesca, e consente di individuare, nel corpo dell’impero carolingio, l’emergere di due gruppi nazionali già piuttosto nettamente individuati.
Strasser, Gregor Politico tedesco (Geisenfeld, Baviera, 1892-Berlino 1934). Vicino a Hitler dal 1920, partecipò al Putsch fallito di Monaco (1923) e fu arrestato. Deputato al Reichstag (1924-33), per le sue tendenze radicali si mise in urto con Hitler e cercò di favorire (1932) un governo presieduto da K. von Schleicher. Fu ucciso dai nazisti durante la grande epurazione del 30 giugno 1934 («notte dei lunghi coltelli»).