supply side economics Scuola di pensiero economico («economia dell’offerta») sorta all’inizio degli anni 1980 negli USA, che, in contrapposizione all’analisi keynesiana, prevalentemente interessata alla domanda, sostiene l’esigenza di stimolare l’iniziativa privata, al fine di giungere a un’efficiente allocazione delle risorse. I maggiori esponenti di questa scuola sono M. Feldstein, M. Boskin e soprattutto A. Laffer (➔); la loro visione di un’economia più flessibile, in quanto fondata sull’offerta privata, influenzò fortemente la politica economica perseguita dal presidente R. Reagan negli anni 1981-82. In particolare, gli economisti della s. sostengono che il contenimento del livello di tassazione costituisca uno stimolo per una rapida crescita economica e provochi la riduzione dell’inflazione, grazie all’aumento del tasso di crescita della produzione. Anche se i risultati delle politiche adottate non furono così positivi, la ripresa economica molto rapida che si verificò negli anni 1983-84 offrì qualche ragione alla supply side economics.