Le semivocali sono suoni di tipo vocalico che, nei dittonghi (➔ dittongo) e nei trittonghi (➔ trittongo), si combinano alle ➔ vocali propriamente dette. Una suddivisione più fine oppone le semivocali alle [...] semivocale, più aperta della semiconsonante, è considerata vocale asillabica, mentre la semiconsonante è trattata come consonanteapprossimante (Mioni 1986: 56), anche se la classificazione fonetica e fonologica dell’elemento asillabico dei dittonghi ...
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La fonetica linguistica è lo studio dei suoni (o foni; ➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di) prodotti dai parlanti nell’atto di pronunciare una lingua. Ciò non esaurisce la totalità dei suoni [...] minime, che illustrano le principali opposizioni distintive dell’italiano (quanto alle approssimanti, cfr. supra i dittonghi; per le caratteristiche spettrografiche delle consonanti, ➔ nozioni e termini di fonetica acustica):
(6) para [ˈpara] ~ bara ...
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Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] i simboli a sinistra indicano i suoni sordi e quelli a destra i sonori (nasali, polivibranti, laterali e approssimanti sono consonanti sonore per natura; insieme formano la classe delle sonoranti).
Le ➔ affricate sono fonemi singoli e non nessi di ...
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Pronuncia è il termine correntemente usato, anche dai non specialisti, per designare il modo di articolare i suoni di una lingua (si parla infatti di pronuncia della erre, di difetto di pronuncia, ecc.) [...] o al regresso dell’➔ assimilazione parziale nei nessi con consonante nasale), al punto da spingere Devoto a parlare di killer); la pronuncia di ‹y› assume il valore di approssimante palatale ([j]: per es., yacht).
In sintesi, i forestierismi ...
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Per i grammatici antichi, il termine consonante (gr. stoikhêion [o grámma] sýmphōnon, lat. littera consonans) indicava una lettera che (per es., gr. β, γ, δ, lat. b, c, d) si riteneva non potesse essere [...] [ʤ]elo. Diversi gradi di palatalizzazione hanno interessato anche i nessi formati da consonante e laterale (per es., planum > p[j]ano e, [u]. Nel latino tardo non erano più realizzati come approssimanti, ma forse come fricative, e in italiano la / ...
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Il dittongo è una sequenza di suoni formata da due vocali appartenenti alla stessa ➔ sillaba (tecnicamente, tautosillabiche): contengono dittonghi, ad es. le parole piede, fuoco, fiato, euro, baita, pausa. [...] lat. rabia > ital. [ˈrabːja] rabbia, lat. vindemia > ital. [ˈvendemːja] vendemmia;
(c) riduzione ad approssimante di una consonante laterale prevocalica nei nessi muta cum liquida; ad es., lat. plantam > ital. [ˈpjanta] pianta, lat. blondum ...
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Per alfabeto fonetico si intende l’insieme dei simboli impiegati per la rappresentazione grafica dei suoni di una lingua. La sua prerogativa essenziale è quella di associare in modo univoco un solo segno [...] più aperta rispetto a quella fricativa; i suoni approssimanti, prima di quella data, erano classificati come semivocali, laterali non fricative o continue non fricative. Nella tavola delle consonanti, dal 1989, sono state visualizzate le aree ...
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Le articolazioni labiali sono prodotte con l’intervento attivo di almeno un labbro e possono essere sia consonantiche sia vocaliche (➔ fonetica articolatoria, nozioni e termini di). Nel caso delle consonanti, [...] la fricativa labiodentale sorda /f/, la sonora /v/ e l’approssimante labiovelare /w/ (circa lo status fonologico di /w/, ➔ consonanti). Tranne l’approssimante labiovelare, le consonanti possono comparire sia come scempie che come geminate.
La nasale ...
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Gli allofoni (o varianti) sono le diverse realizzazioni concrete che un fonema ha nella catena parlata. Per es., a due pronunce della parola pane, di cui la prima contiene una [a] e la seconda una [æ], [...] . Bergamo) è la laterale scempia ad essere prodotta come approssimante in contesto vocale-vocale anteriore chiusa: giornali [ʤorˈnaji], piccoli [ˈpikoji]; a Venezia anche quando seguita da consonante: qualche [ˈkwajke] (Berruto 1987: 558).
L’Italia è ...
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La sonorizzazione è un fenomeno fonetico-fonologico per cui un suono (tecnicamente, un fono) sordo, a contatto con consonante sonora o in posizione intervocalica, diventa sonoro (➔ fonetica articolatoria, [...] ˈkaːre], disgelo [dizˈʤɛːlo], trasmettere [trazˈmetːere], Strasburgo [strazˈburgo]. Tale modificazione non avviene quando la consonante che segue è l’approssimante [j] o [w] (➔ semivocali) come in siamo [ˈsjaːmo] e in suola [ˈswɔːla] (Maturi 2006: 76 ...
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troncamento
troncaménto s. m. [der. di troncare]. – 1. L’azione del troncare, il fatto di venire troncato: t. di un ramo; il t. di una relazione. 2. a. In linguistica, lo stesso che apocope, ossia caduta di uno o più fonemi in fine di parola....
t, T
(ti, ant. o region. te 〈té〉) s. f. o m. – Diciannovesima lettera dell’alfabeto latino, la cui forma deriva da quella del tau greco, identico nella maiuscola (che a sua volta è una modificazione del segno dell’alfabeto fenicio, dove aveva...