Criticadelgiudizio (Kritik der Urteilskraft)
Criticadelgiudizio
(Kritik der Urteilskraft) Opera (1790) di I. Kant dedicata alla «facoltà di giudizio», inteso, a differenza di quello determinante [...] empiriche, ma dalla struttura a priori delle facoltà conoscitive del soggetto trascendentale. Il giudizio riflettente è distinto in estetico e teleologico. Il giudizio estetico, «accordo spontaneo di immaginazione e intelletto» coglie spontaneamente ...
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riflettente/determinante, giudizio
Distinzione introdotta da Kant, nella Criticadelgiudizio (1790), con l’intento di distinguere due modalità fondamentali delgiudizio, in quanto facoltà di pensare [...] il molteplice in base a un concetto già dato, ciò che avviene esemplarmente nei giudizi sintetici a priori, operanti secondo le categorie dell’intelletto; nel caso delgiudizio r., invece, ciò che è dato è il particolare, e si tratta quindi di ...
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giudizio
La definizione classica di giudizio si deve ad Aristotele, che così chiamò l’atto intellettuale di porre in relazione un soggetto (generalmente, ma non necessariamente, un termine singolare) [...] ; e nelle categorie si traducevano le forme dei g. distinte dalla logica aristotelica. Diverso da questo giudizio era d’altronde quello a cui nella Criticadelgiudizio (➔) (1790) Kant attribuiva l’interpretazione estetica e teleologica della realtà ...
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Filosofo italiano (Roma 1925 - ivi 2005); prof. all'univ. di Roma, dove insegnò estetica dal 1964 al 1997. Si occupò di estetica e linguistica sotto un profilo filosofico, ponendo in primo piano l'esigenza [...] La crisi semantica delle arti (1964); Progetto di semiotica (1972); Estetica ed epistemologia. Riflessioni sulla "CriticadelGiudizio" (1976); Ricognizione della semiotica (1977); Senso e paradosso (1986); Estetica. Uno sguardo-attraverso (1992); L ...
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Filosofia
Dapprima disciplina riguardante la conoscenza sensibile o la percezione, dalla metà del 18° sec. il suo significato prevalente è di disciplina riguardante il bello (naturale e in particolare [...] tanto come scienza dell’arte, quanto come un uso criticodel pensiero che aveva nell’arte bella non un oggetto facoltà’, immaginazione e intelletto, che rendeva possibili i giudizi di gusto caratterizzati da necessità esemplare – era non specifico ...
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Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] , sofista anche lui in quanto fautore della discussione e della critica, ma avversario dei sofisti e più radicale di questi in questi due mondi è possibile attraverso l’uso della facoltà delgiudizio, che riflette sui fini che incontra nella natura e ...
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Filosofo (Königsberg 1724 - ivi 1804). Di genitori pietisti, K. ricevette, specie dalla madre, una severa educazione etico-religiosa: frequentò il Collegium Fridericianum, diretto dal pastore F. A. Schultz, [...] di produrre oggetti conformi alle esigenze delgiudizio estetico è il genio. Al sentimento del bello ("bello" come esibizione di di studî kantiani, che tendeva a fornire una spiegazione criticadel testo; sorgeva una vera e propria Kantsphilologie (i ...
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RELIGIONE
Enrico ROSA
Raffaele PETTAZZONI
Giovanni CESCONI
Concetto cattolico. - Il concetto cattolico di "religione", raccoglie in sintesi, integra e chiarisce gli elementi di verità che si possano [...] alla sfera dell'irrazionale giova d'altronde a quella valutazione del carattere "sentimentale" della religione che, riconnettendosi specialmente a motivi della kantiana CriticadelGiudizio, compiono in questo periodo, per es., il Fries e lo ...
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Dicesi antinomia la coesistenza di due leggi fra di loro contraddittorie e riferentisi ad un unico oggetto. Basandosi sul principio di contraddizione, l'esistenza dell'antinomia prova o che l'oggetto delle [...] antinomia è analoga a quella della terza antinomia della ragion teoretica.
Nella criticadelgiudizio Kant ammette una dialettica non del gusto, ma della criticadel gusto considerata nei suoi principî. Essa dà luogo alla seguente antinomia: tesi ...
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Filosofo, nato a Tornareccio (Chieti) l'8 giugno 1782, morto a Napoli nell'aprile 1849. Studiò matematica, medicina e legge; coinvolto nelle vicende politiche del tempo, fu tra l'altro ministro di polizia [...] a Gratz, e infine a Baden e a Vienna. Appreso il tedesco, studiò Kant direttamente nelle opere maggiori (tranne la CriticadelGiudizio). Tornato a Napoli nel 1825, fu nominato nel 1832 socio dell'Accademia delle scienze; nel 1838 fu aggregato alla ...
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critica
crìtica s. f. [dal gr. κριτική (τέχνη) «arte del giudicare», femm. sostantivato dell’agg. κριτικός: v. critico1]. – 1. a. Facoltà intellettuale che rende capaci di esaminare e valutare gli uomini nel loro operato e il risultato o i...
giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui accertato: g. di fatto, se le questioni...