Economista e sociologo italiano (Treviso 1845 - Pisa 1918). Prof. presso le univ. di Modena e Pisa, fu il massimo esponente italiano della scuola etico-cristiana, che rappresentò una reazione alla concezione utilitaristico-individualista dell'economia. Fu il principale ispiratore, in Italia, di una democrazia fondata sui principi fondamentali del cristianesimo e quindi il predecessore di quello che ...
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PISA (A. T., 24-25-26 bis)
Attilio MORI
Mario MARTINOZZI
Matteo MARANGONI
Francesco ARNALDI
Alfredo BONACCORSI
Arturo SOLARI
Giovanni Battista PICOTTI
Tammaro DE MARINIS
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Città della Toscana, [...] della nazione nel campo scientifico. Francesco Carrara, Carlo Francesco Gabba, Filippo Serafini, Francesco Buonamici e GiuseppeToniolo negli studî di diritto, Domenico Comparetti, Alessandro D'Ancona, Pasquale Villari, Amedeo Crivellucci ed Ettore ...
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L'unione delle chiese (p. 9). - Per gli ulteriori sviluppi di questo movimento, v. ecumenico, movimento, in questa Appendice.
Storia (p. 19).
La vita della Chiesa cattolica anche dopo il 1930 si è svolta [...] : Problemi sociali contemporanei e La Dottrina sociale cattolica, Milano 1944 segg. e 1945 segg.; Scritti in onore di GiuseppeToniolo, Milano 1929; Il XL Anniversario della Rerum Novarum, ivi 1931; si vedano inoltre la Rivista Internaz. di scienze ...
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STURZO, Luigi
Giuseppe PETROCCHI
Uomo politico e sociologo, nato a Caltagirone il 26 novembre 1871. Studiò nel seminario della città natale, dove nel 1894 fu ordinato sacerdote, passando poi a Roma [...] di operai, fittavoli e studenti. Nel 1896 entrò nel vivo del primo movimento democratico cristiano, accanto a G. Toniolo, R. Murri, F. Meda, V. Mangano; divenne poi sindaco di Caltagirone (1905), segretario generale della Giunta dell'Azione ...
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Democrazia cristiana
Francesco Traniello
L'ambito semantico
Prima che, nel corso del XX secolo, numerosi partiti politici europei e latino-americani, in varia misura radicati nei rispettivi mondi cattolici, [...] e opposizione agli ordinamenti liberali la propria bandiera. Nel 1897 uno dei padri del cattolicesimo sociale italiano, GiuseppeToniolo, intervenendo su Il concetto cristiano di democrazia, l'aveva definita, anticipando la Graves de communi, come ...
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LAVORO
Alessandro Roncaglia e Marino Regini e Giuseppe Pera
Economia
di Alessandro Roncaglia
Introduzione
È necessario innanzitutto precisare che ci occuperemo del lavoro solo dal punto di vista della [...] essere istituita una magistratura del lavoro per affrontarli pacificamente. I teorici di questo corporativismo (ad esempio GiuseppeToniolo) rispolveravano quello medievale. Infine si auspicava, sul piano costituzionale, l'introduzione di un senato ...
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Leone XIII
Francesco Malgeri
Vincenzo Gioacchino Pecci nacque il 2 marzo 1810 a Carpineto Romano, un piccolo centro del Lazio meridionale, collocato sulle pendici dei monti Lepini. Figlio dell'agiato [...] . 93-5).
Questa elaborazione programmatica e lo stesso nome di "democrazia cristiana" avevano trovato conforto e copertura in GiuseppeToniolo, esponente di primo piano della cultura sociologica ed economica e del pensiero sociale cattolico. Nel 1889 ...
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Corporazione
Lorenzo Ornaghi
Posizione del problema
Nelle scienze sociali e in quelle storiche il problema delle corporazioni si ripresenta con ciclica regolarità. Ai prolungati periodi in cui la corporazione [...] che - dalle concezioni di Pierre-Guillaume Le Play, René-Charles de La Tour du Pin, Wilhelm von Ketteler, Franz Hitze, GiuseppeToniolo, a quelle di Karl von Vogelsang o Heinrich Pesch - troverà nel 'solidarismo' uno dei suoi esiti principali. Per ...
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Corporativismo/Corporatismo
Philippe C. Schmitter
Introduzione
Il corporativismo, sia come prassi politica sia come concetto teorico, ha conosciuto alterne fortune: da una parte è stato presentato come [...] , francesi e italiani: Wilhelm von Ketteler, Karl von Vogelsang, René de la Tour du Pin, Albert de Mun, GiuseppeToniolo. Questa corrente di pensiero coniò esplicitamente il concetto di 'corporativismo' e lo diffuse ampiamente nell'uso politico (v ...
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FERRARA, Francesco
Riccardo Faucci
Nacque a Palermo il 7 dic. 1810, da Francesco e Rosalia Alaimo. Protetto da Carlo Cottone principe di Castelnuovo, al cui servizio era il padre, poté attendere agli [...] Già sulla Nuova Antologia egli presentò le opere, apparentemente innocue, di economisti come Vito Cusumano, Emilio Nazzani, GiuseppeToniolo e Fedele Lampertico come un segno di resa della scienza economica a un empirismo e pragmatismo senza principi ...
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