Messaggio dell’angelo Gabriele a Maria, a Nazareth, per annunciarle l’IncarnazionedelVerbo. Maria acconsente, dichiarandosi serva (ancilla) del Signore (Luca 1, 26-38); in quel momento, secondo l’opinione [...] , «il Verbo si fece carne e abitò fra di noi» (Giovanni 1, 14). La data della festa al 25 marzo, testimoniata dal sec. 7°, fu fissata in correlazione con quella del Natale, con l’idea che l’Incarnazione, come la creazione del mondo, coincidesse ...
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Teologo spagnolo (Granada 1548 - Lisbona 1617). Gesuita (dal 1564), fu tra i più influenti teologi cattolici. Pur muovendosi nell'ambito dell'aristotelismo scolastico tomista, elaborò dottrine teologiche [...] fondamentale della teologia S. ha lasciato la sua impronta: fra le tesi più caratteristiche, l'affermazione che l'incarnazionedelVerbo vi sarebbe stata anche se Adamo non avesse peccato, la dottrina delle relazioni tra le persone della Trinità ...
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Giurista e letterato (Firenze 1651 - Roma 1719). Avvocato, ricoprì alte cariche alla corte pontificia e fu (dal 1696) uditore alla Sacra Rota. Particolarmente versato in materia commerciale, pubblicò i [...] che gli acquistarono grande fama. Membro dell'Accademia degli Apatisti, dell'Accademia fiorentina e (1704) dell'Arcadia, dette alla stampa sette canzoni sulla Creazione dell'Uomo e incarnazionedelVerbo Eterno (1704) e un Trionfo della Fede (1717). ...
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Forma esteriore degli oggetti corporei in quanto viene percepita attraverso il senso della vista; rappresentazione con mezzi tecnici o artistici della forma esteriore di cosa reale o fittizia.
Diritto
Diritto [...] scopo di adorazione e attribuì solo quello d’istruzione ed edificazione. A seguito della precisazione teologica del mistero dell’incarnazionedelVerbo di Dio, soprattutto dopo il concilio di Calcedonia (451), si affermò l’uso di rappresentare Cristo ...
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Religione
Dall’appellativo della Madonna che riceve l’annunzio dell’incarnazionedelVerbo prendono nome le religiose di numerosi istituti. Fra quelle italiane si ricordano: Annunziate (o annunziatine) [...] di clausura perpetua).
Numismatica
Moneta d’argento (anche nunziata) del valore di 14 soldi di Ferrante II Gonzaga duca di Guastalla, che fece coniare anche l’a. piccola o nunziatina del valore di 7 soldi.
Storia
Ordine della Ss. A. Ordine ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale del popolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] e il maggior teologo d'allora in occidente, e Novaziano.
Il dissidio della primitiva teologia cristiana sopra la natura dell'incarnazionedelVerbo, e i suoi rapporti essenziali, con la divinità da una parte, e con la natura umana dall'altra, era ...
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(dal lat. calendarium; fr. calendrier; sp. calendario; ted. Kalender; ingl. calendar).
Sommario: Generalità, p. 392; Il calendario dei primitivi, p. 393; Calendarî dell'America antica, p. 393; Calendarî [...] e il battesimo nel Giordano, inizio della sua predicazione, da una parte, e, dall'altra, l'IncarnazionedelVerbo, furono anche celebrati, con le due feste del Natale (25 dicembre) e dell'Epifania (6 gennaio), sull'origine delle quali, e sulla loro ...
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È una forma di pubblico edificio assai diffusa nel mondo antico e persistente tuttora, benché modificata, nel tempio cristiano.
La basilica greco-romana. - Essendo destinato all'amministrazione della giustizia [...] nell'arco trionfale la divina maternità di Maria col riprodurre gli episodî dell'incarnazionedelVerbo.
Sulle pareti della navata centrale corrono le scene dell'Antico e del Nuovo Testamento. Ma talora vi è soltanto la serie dell'Antico Testamento ...
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In senso generale questo termine, secondo l'etimologia, significa l'arte e la scienza della giustificazione e della difesa. E dell'arte l'apologetica tiene certamente, per l'intento pratico che si propone, [...] λόγος σπερματικός, secondo la quale la rivelazione divina, comparsa nella sua pienezza con l'incarnazionedelVerbo, fu sempre direttamente diffusa in mezzo agli uomini mediante la ragione, che per sé stessa è sufficiente all'intuizione della verità ...
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. È l'inno più celebre della chiesa bizantina, così chiamato (ἀκάθιστος "non seduto"), perché, come il Tedeum della chiesa latina, deve recitarsi in piedi. Consta di un proemio, nel quale Costantinopoli [...] ) e con tredici salutazioni (χαιρετισμοί), di cui l'ultima suona: χαῖρε, νύμϕη ἀνύμϕευτε (Salve, sposa non sposata). La celebrazione dell'incarnazionedelVerbo è in esse collegata con le più tenere lodi alla Vergine, sì da formare un tutto d'effetto ...
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incarnazione
incarnazióne s. f. [dal lat. tardo, eccles., incarnatio -onis; v. incarnare]. – 1. In genere, l’atto per cui un essere spirituale, per lo più divino, assume corpo fisico; in partic., nel cristianesimo, l’unione ipostatica, realizzata...
verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), e soprattutto in alcune frasi negative...