(o kibbutz) Comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione e largamente affermatesi nel nuovo Stato di Israele; in senso più concreto, il terreno stesso su cui ciascuna comunità è stanziata, e l’insieme dei beni, degli edifici e delle strutture che ne fanno parte ...
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Militare e uomo politico israeliano (n. nel kibbuz Mishmar Hasharon, Tel Aviv, 1942), di origine lituana. Segretario del Partito laburista israeliano nel 1997, divenuto primo ministro nel 1999, ha proseguito [...] la linea politica di Y. Rabin, tesa a favorire il processo di pace con i Palestinesi, con il ritiro delle truppe israeliane dal Libano meridionale. Fallite le trattative con Y. ‛Arafat, è stato sconfitto ...
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Oz, Amos
Cristiana Baldazzi
Scrittore israeliano, nato a Gerusalemme il 4 maggio 1939. Per un lungo periodo (1957-86) ha condiviso l'esperienza di vita comunitaria del kibbuz Ḥulda; ha studiato filosofia [...] ambientate in Palestina durante l'epoca del mandato britannico; il romanzo Menūḥā nekhōnā (1982, Giusto riposo), sulla vita del kibbuz; la lunga novella epistolare Qufsā sheḥōrā (1987, Scatola nera). L'amore e le relazioni familiari sono i temi ...
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comunismo
Sebastiano Nerozzi
Complesso di dottrine politiche e sociali che, rifiutando la proprietà privata, propugnano un sistema sociale fondato sulla proprietà collettiva dei beni e dei mezzi di [...] possono essere rintracciati nel cristianesimo primitivo, nel monachesimo, in movimenti millenaristici di matrice secolare, più di recente nei kibbuz dello Stato d’Israele. Se T. More in Utopia (1516) tratteggiò un modello sociale basato sull’assenza ...
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BILLANOVICH, Giuseppe
Carlo Vecce
Nacque a Cittadella (Padova) il 6 agosto 1913 da Eugenio, medico, appartenente a una famiglia originaria di Traù in Dalmazia, e da Maria Ciani.
La formazione, 1930-1936
Dopo [...] si raccoglievano intorno a Billanovich («Da dieci anni non sono più un lavoratore autonomo, ma il lavoratore di un kibbuz. Il mio kibbuz è l’annuario Italia medioevale e umanistica»: I primi umanisti e l’antichità classica, in Classical influences on ...
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Stato del Vicino Oriente, confinante a N con il Libano, a E con la Siria e la Giordania, a SO con l’Egitto.
Dal punto di vista morfologico il territorio può essere diviso in 4 aree (la pianura costiera; [...] nei campi», 1947) di M. Shamir, in cui appare evidente il contrasto tra il giovane e forte ebreo appartenente a un kibbuz e l’immagine dell’ebreo della diaspora. Di questa corrente, che esplicita l’ideale sionista-socialista, fanno parte A. Meged, H ...
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Israele, storia di
Elena Loewenthal
Un antichissimo nuovo Stato
Israele è un nome molto antico, citato nella Bibbia più di duemila volte. Da allora questo nome è diventato quello di tutto il popolo [...] è riusciti a strappare la terra al deserto, coltivandola con amore e tanta fatica, in perenne scarsità di acqua. Il kibbuz, fattoria collettiva in cui non esiste la proprietà privata e tutti sono eguali, è stato l'asse portante di questa agricoltura ...
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Gitai, Amos (propr. Gitai Weinraub, Amos)
Daniela Turco
Regista cinematografico israeliano, nato a Haifa l'11 ottobre 1950. Regista anomalo, inquieto, apolide per necessità e per vocazione, G. ha fatto [...] E. Lasker-Schüler e la rivoluzionaria russa M. Sochat, il violento insorgere del nazismo in Europa e la fondazione dei primi kibbuz in Palestina. Golem ‒ L'esprit de l'exil (1992; Golem ‒ Lo spirito dell'esilio) fu l'ultimo della trilogia che ...
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kibbuz
kibbùz (o kibbùtz) s. m. – Adattamento grafico del sost. ebr. qibbūṣ, che significa propr. «raccolta, adunanza» e indica, nell’ebraico moderno, le comunità agricole a gestione collettiva sorte in Palestina in seguito alla colonizzazione,...