Filosofo tedesco (Blaubeuren 1761 - Mergelstetten 1808). Autore di un Grundriss der ersten Logik (1800), in cui, contro la distinzione kantiana del fenomenico dal noumenico, esigeva una legge razionale [...] principio unico della realtà soggettiva e di quella oggettiva. L'opera, avversata da Fichte e da Schelling e sostenuta da Reinhold, suscitò discussioni ...
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NOUMENO
Guido Calogero
. Termine filosofico, originario della filosofia platonica ma messo in uso specialmente da quella kantiana. Per Platone, νοεῖν ("intelligibili") o "intellette": participio presente [...] , per quanto non sensibile, essi debbono essere chiamati "noumeni", o intelligibilia. Sono infatti le realtà che si può non possa essere propriamente conosciuta, si presenta in aspetto noumenico. Il noumeno s'identifica così con la "cosa in sé" ...
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SUBLIME
Guido Calogero
. Concetto estetico-etico, che ha le sue origini nell'antichità classica e torna ad essere oggetto di discussioni e sistemazioni dottrinali nelle teorie dell'arte del Sette e [...] senso di grandezza o potenza smisurata, richiama per reazione l'idea di ciò che è veramente infinito, cioè il regno noumenico della ragione, che è quello stesso della libertà morale. S'intende così la definizione kantiana secondo cui "il sublime è ...
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Filosofo (Danzica 1788 - Francoforte sul Meno 1860). Studiò nelle univ. di Gottinga, Berlino e Jena; a Berlino ascoltò (1811) le lezioni di Fichte, ma non ne rimase entusiasta. Ripiegò, perciò, sullo studio [...] fenomenico la realtà, nella sua molteplicità, è regolata, kantianamente, dal principio di causalità, su quello noumenico essa è nondimeno espressione della volontà, le cui caratteristiche, benché descrivibili in termini causali, sono ravvisabili ...
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IDEALISMO
Guido Calogero
. Di "idealismo" e di "idealisti" (e anche, rispettivamente, di "ideismo" e di "ideisti") cominciarono i filosofi a parlare propriamente tra la fine del Sei e il principio del [...] che giustificava la posizione d'una sfera dell'idealità a fianco di quella della realtà, mostrando come il contenuto oggettivo, noumenico, costituito dalla "cosa in sé" si conformasse di fronte al pensiero in funzione delle forme e categorie ideali ...
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necessità Carattere, qualità, condizione di ciò che non può non essere o essere diversamente da come è.
Filosofia
Nel mondo greco, il termine corrispondente a n., ἀνάγκη, è adoperato inizialmente per [...] di tale n., sia le estensioni di essa al regno non fenomenico della libertà morale. Infine, mentre contrappone il regno noumenico della libertà a quello fenomenico della n. naturale, mostra come tale libertà sia a sua volta determinata da una n ...
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eternita
eternità
Nel suo primo e più semplice significato il termine indica l’infinita estensione del tempo; in senso più proprio e specifico, significa assoluta atemporalità, cioè durata scevra da [...] torna in primo piano nella filosofia kantiana, in cui la durata intemporale viene indicata come proprietà dell’essere noumenico intellegibile, mentre il tempo si caratterizza quale forma a priori della sensibilità. Il concetto dell’e. come presente ...
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METAFISICA
Guido Calogero
Il nome di questa scienza, che si presenta nella tradizione come quella che occupa il vertice della gerarchia dello scibile, in quanto suprema scienza filosofica, deve la sua [...] all'idealismo assoluto del primo Ottocento. Eliminato col Fichte il presupposto della cosa in sé, e con ciò la differenza del noumenico dal fenomenico e di un mondo morale da quello della natura, non aveva più ragione d'essere la distinzione di una ...
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VOLONTÀ (fr. volonté; sp. voluntad; ted. Wille; ingl. will)
Giovanni Calò
Può intendersi in due sensi: come specifica facoltà di volizione, distinta da ogni forma inferiore di attività pratica (tendenza, [...] di un dover essere e libertà, a superare la sfera fenomenica in cui è chiusa la ragion pura e ad attingere il fondo noumenico dell'essere. L'interpretazione volontaristica dell'io si accentua poi nel Fichte, per cui il non-io è posto come limite dall ...
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REALISMO
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Venceslao IVANOV
. Filosofia. - Il termine "realismo" ha due distinti, e sotto un certo aspetto antitetici, significati. Il primo è quello che il termine [...] nel campo empirico, in quanto considerava la concreta esperienza come condizionata dall'influsso oggettivo proveniente dal materiale noumenico, o della cosa in sé. E persino l'idealismo trascendentale dei postkantiani, in quanto concepiva lo spirito ...
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noumenico
noumènico agg. [der. di noumeno] (pl. m. -ci). – In filosofia, che ha natura o carattere di noumeno, che è puramente pensabile o intelligibile: realtà n., in contrapp. a realtà fenomenica o sensibile; mondo noumenico. Con uso di...
noumeno
noùmeno s. m. [dal gr. (τὸ) νοούμενον «ciò che è concepito dall’intelletto», part. pres. passivo di νοέω «conoscere intellettivamente»]. – 1. Nella filosofia platonica, ciò che è pensato o pensabile dal puro intelletto, indipendentemente...