austriaca, scuola
Manuela Mosca
Corrente fondata nel 1871 da C. Menger a Vienna. Nacque come uno dei filoni della rivoluzione marginalista, collocandosi poi al di fuori della teoria economica ortodossa. [...] metodo fu più tardi dato il nome di prasseologia. La scuola a. adottò l’individualismo metodologico, che vede nell’individuo il ciclo economico alternativa a quella keynesiana.
La scuolaaustriaca contemporanea
I suoi esponenti, presenti in ogni ...
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Ente dotato di potestà territoriale, che esercita tale potestà a titolo originario, in modo stabile ed effettivo e in piena indipendenza da altri enti.
Lo S. può definirsi come organizzazione di una comunità, [...] regole e confini. Per contro, vi è tutta una linea di pensiero di matrice liberale e liberista, che va dalla ‘Scuolaaustriaca’ dei primi anni del Novecento con autori quali C. Menger, L. von Mises, F. von Hayek, fino agli epigoni americani ...
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Economista e uomo politico italiano (Palermo 1810 - Venezia 1900). Di profonda fede liberale e di potente ingegno, è il più autorevole rappresentante della scuola classica in Italia.
Vita
Incarcerato [...] di passaggio fra la teoria classica del valore, basata sull'oggettivo costo di produzione, e quella soggettiva della scuolaaustriaca, fondata sull'utilità marginale. Importanti anche le Lezioni di economia politica (ed. crit. 1935), i molti articoli ...
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Economista (Brno 1851 - Kramsach 1914), appartenne con K. Menger e F. von Wieser alla cosiddetta scuolaaustriaca o marginalistica. Insegnò a Innsbruck (1881-1885) e Vienna (dal 1905). Socio straniero [...] dei Lincei (1911). Insieme col suo maestro K. Menger e con. F von Wieser, va considerato fondatore della scuolaaustriaca o viennese dell'economia, incentrata sul principio dell'utilità marginale. Grande notorietà hanno le sue teorie dell'interesse e ...
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Economista (Vienna 1899 - Friburgo in Brisgovia, 1992). Esponente di rilievo della scuola economica austriaca, ne ha sviluppato gli indirizzi teorici collegando le teorie dei prezzi, del capitale, del [...] alle intense ricerche nel campo della metodologia della scienza: approfondendo l'impostazione soggettivistica tipica della scuolaaustriaca, H. giunge al rifiuto del cosiddetto "metodo scientifico" applicato alle scienze empiriche e sposta sempre ...
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Uomo politico sovietico (Mosca 1888 - ivi 1938), diciottenne aderì al bolscevismo; fu relegato a Onega nel 1910, poi andò all'estero, ove entrò in relazione con Lenin e, rientrato in Russia nel febbr. [...] del marxismo (Političeskaja ekonomija rant´e "L'economia politica del rentier", 1919, contro la cosiddetta "scuolaaustriaca"; Teorija istoričeskogo materializma "Teoria del materialismo storico", 1921, contro K. Kautsky; Imperializm i nakoplenie ...
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Economista (Nowy Sącz, Galizia, 1840 - Vienna 1921), professore all'univ. di Vienna dal 1873 al 1903; socio straniero dei Lincei (1899). Il suo nome è soprattutto legato a un contributo di tipo analitico, [...] -Bawerk e in F. von Wieser alleati di pari valore, e la loro collaborazione dette vita a quella scuolaaustriaca o viennese che lentamente conquistò con le premesse fondamentali il mondo scientifico dell'economia. Rilevanti sono anche i contributi ...
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Economista italiano (Modena 1865 - Firenze 1944); docente di scienza delle finanze e di economia politica nelle univ. di Siena (1889) e di Napoli (1899-1938); socio nazionale dei Lincei (1913-38). Seguì [...] le teorie classiche integrandole con i risultati più sicuri della nuova scuolaaustriaca e contribuì alla diffusione in Italia dell'indirizzo soggettivistico. Accanto ad opere teoriche, analitiche (Teoria del valore, 1889; Teoria economica delle ...
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Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da [...] invece la cosiddetta teoria della utilità marginale, alla cui elaborazione contribuirono in particolare gli economisti della scuolaaustriaca. Questa teoria ha avuto diverse formulazioni, distinguibili a seconda che riferissero il valore della m ...
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utilità Nel linguaggio economico, il piacere che procura o può procurare a un soggetto un dato bene o servizio in quanto da lui ritenuto idoneo ad appagare un suo bisogno presente o futuro. L’u. è, quindi, [...] soggetti coinvolti nello scambio per dedurre il rapporto di scambio di equilibrio tra due beni, mentre l’esponente della scuolaaustriaca C. Menger (1871) estese il principio dell’u. marginale agli stessi costi di produzione. L. Walras (1874), invece ...
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marginalismo
s. m. [der. di marginale]. – Teoria economica sviluppatasi nella seconda metà dell’Ottocento, che si fonda sul concetto di utilità marginale, cioè sull’incremento di soddisfazione che il consumatore ricava da una nuova dose di...
psicanalisi
psicanàliṡi (o psicoanàliṡi) s. f. [dal ted. Psychoanalyse, comp. di psycho- «psico-» e Analyse «analisi», termine coniato da S. Freud nel 1896. Per coerenza con il criterio costantemente seguito in quest’opera, registriamo e definiamo...