L'e., inteso soprattutto come espressione di religione professata, è sostanzialmente ancora oggi quel fenomeno etico-religioso che, derivato dall'Antico Testamento, trovò formulazione e definitiva sistemazione [...] nazionalità delpopolo d'Israele. In particolare la comunità degli ortodossi avverte che, fuori di tale humus, non vi sarebbe più continuità e unità etnico-spirituale, né per il popoloebraico vivente in Israele né per il popoloebraico della ...
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di Vittorio D. Segre, David Ben Gurion
SIONISMO
Sionismo, di Vittorio D. Segre
Testimonianza sul sionismo, di David Ben Gurion
di Vittorio D. Segre
sommario: 1. Introduzione. 2. Sviluppo storico. 3. Gli [...] l'esigenza di ampliare gli obiettivi del Programma di Gerusalemme che vennero così riformulati: a) unitàdelpopoloebraico e centralità dello Stato d'Israele nella vita delpopolo; b) riunione delpopoloebraico nella sua patria storica attraverso l ...
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Persone appartenenti al popoloebraico o comunque legate all’identità religiosa e storica israelitica.
Il nome Ebrei, di origine incerta, entrò nell’uso comune attraverso la letteratura dell’età ellenistica [...] di un canone in 13 articoli (l’esistenza di Dio; la sua unità; la sua spiritualità e incorporeità; la sua eternità; il dovere di adorare diverse, le mutate condizioni di vita delpopoloebraico agirono fortemente sulla legislazione orale e trovarono ...
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Processo legato alla genesi di una modificazione (traccia mnestica) di un substrato, organico o non, attraverso il quale un determinato effetto persiste e diviene suscettibile di rimanifestarsi nel corso [...] il caso di un paziente con un’amnesia anterograda molto grave, unita a un’amnesia retrograda estesa a tutto l’arco della sua come giorno destinato a ricordare la Shoah (sterminio delpopoloebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei ...
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Presso i Greci la parola έκκλησία "assemblea" significava l'adunanza generale delpopolo nella pubblica piazza allo scopo di prendere deliberazioni politiche (così anche in Atti, XIX, 32,39 segg.); quindi [...] equivalente all'ebraico qāhāl ovvero ‛edhāl "adunanza", ossia la società religiosa delpopolo israelitico, mentre frazioni (wesleiana, primitiva e unita) già esistenti in seno alla Chiesa metodista; la Chiesa unitadel Canada, fusione votata nel 1925 ...
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SCUOLA
Giovanni CALO'
Carlo ROCCATELLI
Alberto BALDINI
Agenore BERTOCCHI
Ugo FISCHETTI
Giulio COSTANZI
Michele VOCINO
. Secondo l'etimologia (gr. σχολή), significa libero e piacevole uso delle [...] del leggere e dello scrivere. In senso diverso, accenna a svincolarsi da quel carattere, non ostante il suo profondo senso religioso, il popoloebraico secondarie, così da creare una più intima unitàdelpopolo, non solo, ma da rendere possibile, ...
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Nome assunto da Joseph Ratzinger dopo la sua elezione papale. Nato a Marktl am Inn (Baviera) il 16 aprile 1927 da una famiglia di origini contadine e artigiane, terzo figlio di un commissario della gendarmeria, [...] del Concilio Vaticano ii "in fedele continuità con la bimillenaria tradizione della Chiesa", l'impegno per la ricostituzione dell'unità cattolici, ai cristiani non cattolici, ai "fratelli delpopoloebraico, cui siamo legati da un grande patrimonio ...
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È il vescovo d'Ippona, il più illustre dei quattro grandi dottori della Chiesa occidentale, figura gigantesca di pensatore e di scrittore.
La vita. - Sino alla conversione (354-386). - Agostino, a cui [...] una persona, Verbum et homo"); fu preannunziato non solo dai profeti delpopoloebraico (cfr. Ep., 137, 4, 13), ma anche dagli oracoli che ritrarci dalla dispersione, per ritrovare in noi quell'unità suprema che a tutto presiede. Parimenti il libro XI ...
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In senso generale questo termine, secondo l'etimologia, significa l'arte e la scienza della giustificazione e della difesa. E dell'arte l'apologetica tiene certamente, per l'intento pratico che si propone, [...] Bauer provava l'origine del cristianesimo dalle vicende delpopoloebraico. Però, generalmente parlando, 3 de fide). Quantunque tra gli scrittori cattolici non vi fosse piena unità di vedute quanto all'interpretazione de L'action di M. Blondel (1896 ...
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VOLTAIRE, François-Marie-Arouet, de
Lorenzo GIUSSO
Nacque a Parigi il 20 febbraio 1694. Egli ebbe in un collegio di gesuiti un'eccellente educazione umanistica, e a dodici anni già componeva versi che [...] del mondo greco-romano e del mondo cristiano; esso rigetta l'inveterata tradizione che fa delpopoloebraico il capostipite degli altri popoli il loro padre. L'infrangibile ottemperanza alle tre unità aristoteliche ne deforma e ne sforza l'andamento ...
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arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...
ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente o relativo all’antico popolo semitico...