Tarragona Città della Spagna nord-orientale (140.323 ab. nel 2009), nella Catalogna (80 km da Barcellona), capoluogo della provincia omonima. È situata sulla costa mediterranea, alla foce del fiume Francolí, in una fertile pianura costiera. Il nucleo più antico della città sorge su una collina a 100 m s.l.m. ed è circondato da mura romane erette su un basamento di mura ciclopiche. A occidente si estendono i quartieri moderni. Notevole porto commerciale (esporta vino, frutta, tabacco, importa carbone, petrolio, fertilizzanti). Industrie petrolifere, farmaceutiche, elettrotecniche, olearie, dell’alluminio, tessili, della carta, dei liquori.
Un centro abitato dalla popolazione iberica degli Ilergeti esisteva già in questo luogo nel 6° sec. a.C. La città venne conquistata da Scipione nel 218 a.C. e fortificata contro i Cartaginesi; da allora prese il nome Tarraco. Augusto la elevò nel 16 a.C. a colonia e ne fece la capitale della provincia della Spagna citeriore (Hispania citerior), costituita nel 197 a.C., che si estendeva fra il mare, i Pirenei, il saltus Castulonensis, il territorio dei Celtiberi e dei Vaccei; compresa da Augusto tra le province imperiali, fu chiamata Tarraconensis nella riforma amministrativa dell’Impero di Diocleziano. T. fu un centro importante del culto degli imperatori ed ebbe un grande sviluppo economico, specialmente per la produzione del lino e del vino. Nel Medioevo, per la sua posizione sulla grande via naturale dell’Ebro, continuò a essere un centro fiorente. Sottomessa dai Visigoti, fu confermata capitale della provincia e governata da un duca. Devastata nel 724 dagli Arabi, fu poi da questi occupata fino al 1119, quando la riconquistò Gastone IV visconte di Béarn; fu subito dopo ceduta a Roberto de Aguiló. La Chiesa vantò però sempre diritti sulla città. Nel Basso Medioevo fu fiorentissimo centro commerciale. Invano assediata dai Francesi (1641), nel 1705 fu presa e incendiata dagli Inglesi; dopo un lungo assedio si arrese ai Francesi nel 1811.
Il nucleo più antico della città sorge su una collina ed è circondato da mura romane erette su un basamento di mura ciclopiche (v. fig.). Rimangono i resti dell’insediamento iberico, documentato dal 5° sec. a.C. fino all’età romana. Della città romana si conservano resti delle mura (fine 3°-2° sec. a.C.), del grandioso acquedotto augusteo di Las Ferreras, del foro, del teatro e anfiteatro. Una grande trasformazione si ebbe nella parte alta della città in epoca flavia, con la costruzione del concilium provinciae, al cui interno si trovava un tempio completato in età domizianea con un circo. Nei pressi sono il cosiddetto mausoleo degli Scipioni, la miniera romana (Cantera de el Medol), l’arco augusteo di Bará o di Licinio Sura, il vasto edificio di Centcellas e la villa romana di Els Munts. Nella necropoli romano-cristiana si rinvennero resti di una basilica.
Notevole monumento è la cattedrale (1171-1331) in stile romanico-gotico con bel portale ricco di statue, a grande chiostro; conserva all’interno numerose opere d’arte fra cui un altare d’alabastro di Giovanni Pietro (1425-36). Importante anche il Museo Diocesano.
Provincia di T. (6303 km2 con 803.301 ab. nel 2009). È la più meridionale della Catalogna e si estende lungo un’ampia fascia costiera, solcata dal corso inferiore dell’Ebro e in parte occupata dal Sistema Costiero Catalano. Attività economica predominante è l’agricoltura, che produce vino, olio, cereali, frutta, ortaggi. Industrie tessili, meccaniche, chimiche, alimentari. Oltre al capoluogo, i centri principali sono Reus e Tortosa.