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telefono

di Nicola Nosengo - Enciclopedia dei ragazzi (2006)
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telefono

Nicola Nosengo

La voce che arriva ovunque

Il telefono è un dispositivo che permette di trasmettere a distanza i suoni, in particolare la voce umana. È stato brevettato nel 1876 dallo statunitense Alexander Graham Bell, anche se l’italiano Antonio Meucci già in precedenza ne aveva realizzato un prototipo. Le comunicazioni telefoniche classiche si servono di cavi di rame su cui viaggia la voce, trasformata in un segnale elettrico

Un’invenzione contesa

Il telefono è forse la più importante tecnologia di comunicazione (telecomunicazioni, rete di) introdotta negli ultimi due secoli; è stato il primo mezzo a rendere davvero il mondo più piccolo, consentendo di conversare con persone dall’altra parte della Terra come facciamo con il nostro vicino di casa. La parola telefono deriva dall’unione di due parole greche che significano «lontano» e «suono». È infatti un sistema di trasmissione a distanza del suono, che mette in comunicazione due utenti permettendo a entrambi sia di parlare sia di ascoltare.

L’invenzione del telefono è stata al centro di una lunga controversia tra l’italiano Antonio Meucci e l’americano Alexander Graham Bell. Nel 1834 Meucci iniziò a lavorare a questo progetto a Firenze, per poi perfezionarlo a Cuba, dove arrivò come rifugiato politico. Meucci costruì diversi prototipi di telefono che sottopose alla società statunitense Western Union telegraph company chiedendo finanziamenti. La società non solo gli diede risposta negativa, ma gli comunicò anche di aver perso i suoi prototipi. Nel 1876, però, un ex dipendente della Western Union, Alexander Graham Bell, che aveva esaminato i dispositivi di Meucci, brevettò il telefono! Soltanto nel 2002 il Congresso degli Stati Uniti ha riconosciuto ufficialmente, anche se molto in ritardo, che è Meucci l’inventore del telefono.

Come funziona

In un apparecchio telefonico un apposito microfono, contenuto nella parte inferiore della cornetta, trasforma le oscillazioni meccaniche prodotte dal suono in variazioni di un campo magnetico e, da questo, in variazioni di corrente elettrica. La debole corrente elettrica così modulata viene trasmessa a grandi distanze lungo cavi e all’altro estremo viene trasformata nuovamente in suono, emesso poi da un piccolo altoparlante posto nella parte alta della cornetta.

I collegamenti telefonici sono effettuati in genere con un filo di rame, detto doppino perché formato da due conduttori.

Oltre alle linee di comunicazione, un sistema telefonico richiede anche un sistema di commutazione che permetta a chi chiama di raggiungere effettivamente l’utente con cui desidera parlare. Inizialmente la commutazione era effettuata manualmente. Tutte le linee telefoniche di una certa area geografica convergevano verso una stessa centralina dove alcuni operatori – in verità si trattava soprattutto di operatrici, le centraliniste, che spesso si vedono all’opera nei vecchi film – ascoltavano la richiesta del chiamante e lo mettevano in comunicazione con la persona cercata, effettuando manualmente il collegamento.

In seguito è stata sviluppata la commutazione automatica: a ogni utente viene assegnato un numero, e l’apparecchio telefonico comprende un dispositivo per comporre quel numero. Una serie di dispositivi intermedi posti lungo le linee, che funzionano un po’ come gli scambi ferroviari, fanno arrivare la chiamata a destinazione in modo automatico. Oggi questi sistemi sono in gran parte digitali e computerizzati.

Telefonia cellulare

Negli ultimi anni al tradizionale telefono ‘fisso’ che utilizza cavi e che collega tra loro solo abitazioni o uffici si è aggiunto il telefono cellulare, o mobile, che utilizza collegamenti radio assicurati da appositi satelliti e che può essere usato ovunque. Il primo sistema di telefonia cellulare è stato, in Italia, il TACS (Total access communication system «Sistema di comunicazione ad accesso totale»), un sistema analogico, in seguito sostituito dal GSM (Global system for mobile communications «Sistema globale per la comunicazione mobile»), che è invece digitale, in grado quindi di offrire servizi aggiuntivi come l’invio di messaggi di testo. Ora stiamo assistendo al passaggio ai telefoni mobili di terza generazione, basati su sistemi come L’UMTS (Universal mobile telecommunications system «Sistema di telefonia mobile universale»), che consentono anche la trasmissione di immagini in movimento e l’accesso a Internet, e permettono quindi di integrare i tradizionali servizi telefonici con i nuovi media elettronici.

Vedi anche
telefonia Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione della voce e di altri suoni. Il procedimento di realizzazione della trasmissione telefonica può essere così schematizzato: l’apparecchio trasmittente (il microfono contenuto nel microtelefono di chi trasmette) trasforma in variazioni di corrente ... Antonio Meucci Inventore del telefono (Firenze 1808 - Clifton Staten Island, New York, 1889). Dapprima daziere a Firenze, poi (1833-41) meccanico teatrale al teatro dell'Opera all'Avana, successivamente impiantò una fabbrica di candele a Clifton Staten Island (dove accolse profugo G. Garibaldi). Sembra che sia di questo ... cavo Fune (di solito di grossa sezione), spesso metallica; anche tubo o guaina tubiforme. 1. cavo per aeronautica ● cavo di guida (o cavo moderatore o ammortizzatore) Lungo e pesante cavo che viene lasciato pendere dalla navicella di un aerostato in modo che si adagi sul suolo per un tratto più o meno lungo; ... Alexander Graham Bell Bell ‹bèl›, Alexander Graham. - Fisiologo e studioso di tecnica telefonica (Edimburgo 1847 - Baddeck, Nuova Scozia, 1922), naturalizzato statunitense nel 1874. Nel 1872 era a Boston come prof. di fisiologia degli organi vocali. Il 6 febbr. 1876 presentò una domanda di brevetto per il telefono. Benché ...
Categorie
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Altri risultati per telefono
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    Parte dell’apparecchio telefonico che contiene la capsula trasmittente (detta anche microfonica) e la capsula ricevente (detta anche telefonica). Le due capsule sono contenute in un sostegno, che si impugna con la mano, fatto in modo da mantenerle entrambe in posizione adatta rispetto all’orecchio e ...
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Vocabolario
telèfono
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telèfio
telefio telèfio s. m. [dal gr. τηλέϕιον, lat. telephion, nome di una pianta non bene identificata]. – 1. Nome tosc. di un sedo, prob. della specie Sedum maximum (sinon. Sedum telephium ssp. maximum), comune su rupi e pietraie, soprattutto...
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