Pittore (Firenze 1835 - ivi 1901). Tra le più significative personalità del gruppo dei macchiaioli, di cui fu anche teorico, dipinse impressioni urbane e paesaggistiche (Novembre, 1870) e opere animate da un pungente verismo (Sala delle agitate, 1865), giungendo nell'ultimo periodo a effetti di accentuato lirismo (Pioggia d'estate, 1886).
Avviato alla pittura dal padre Giovanni (1808-1862), studiò all'Accademia di Firenze per poi dedicarsi dal 1854 con O. Borrani alla pittura dal vero; in quegli stessi anni, brillante conversatore e polemista, fu tra i più accesi ispiratori del gruppo di artisti che si riuniva al caffè Michelangelo. Dopo aver partecipato come garibaldino alla campagna del 1859, si recò con V. Cabianca e C. Banti a La Spezia dove riprese a dipingere dal vero con effetti fortemente chiaroscurati; fu poi a Parigi in contatto con J.-B.-C. Corot e i pittori della scuola di Barbizon. Tornato in Italia, nel 1862 conobbe D. Martelli (con il quale nel 1867 fondò il Gazzettino delle arti) e si unì al gruppo dei pittori di Pergentina mentre le sue opere, spesso di un pungente verismo (la summenzionata Sala delle agitate, 1865, Venezia, Gall. internazionale d'arte moderna), suscitavano vivaci polemiche. Tra i più significativi esponenti del gruppo dei macchiaioli, dal 1868 alternò lunghi soggiorni in Liguria e in Toscana con frequenti viaggi in Francia, in Scozia e in Inghilterra dove riscosse un notevole successo. Autore di vibranti impressioni urbane e paesaggistiche (il già citato Novembre, 1870, Venezia, Gall. internazionale d'arte moderna; Leith, 1881, Firenze, Galleria d'arte moderna), nelle opere più tarde, spesso di piccolo formato, si volse a tonalità più dolci e variate (la già ricordata Pioggia d'estate, 1886, Roma, Galleria nazionale d'arte moderna; Bagno penale di Portoferraio, 1894-95, Firenze, Galleria d'arte moderna). Nel 1893 raccolse e pubblicò i suoi numerosi scritti e ricordi in Caricaturisti e caricaturati al Caffè Michelangelo, 1849-1866. Si dedicò anche all'incisione.