Letterata (Corfù 1760 - Venezia 1836). Andò a Venezia nel 1776 già sposa, contro voglia, dell'attempato C. A. Marin; annullato questo matrimonio, sposò segretamente nel 1796 l'inquisitore G. Albrizzi. Il suo salotto a Venezia fu frequentato dai più grandi letterati e artisti del tempo; amante del giovane Foscolo, fu cantata da I. Pindemonte col nome di Temira. Nei suoi Ritratti (ultima ed. 1826) descrisse molti uomini illustri del suo tempo: oltre a Pindemonte e Foscolo, Alfieri, Cesarotti, Byron e Canova; di quest'ultimo illustrò le Opere di scultura e di plastica (1831).