Intellettuale italiana (Napoli 1874 - Roma 1941), figlia di Antonio. Fu la prima donna a laurearsi in giurisprudenza all'univ. di Roma (1894) e a ottenere la libera docenza in filosofia del diritto nel medesimo ateneo (1900). Nota ai suoi contemporanei per la qualità e la quantità degli scritti, concentrati sulla condizione della donna, e per le capacità di leadership che seppe esercitare su parte del movimento femminile organizzato, la L., divisa tra la consapevolezza dell'appartenenza di genere e la percezione di sé come spirito "virile", seguì un tragitto autonomo di ricerca, che la condusse dal materialismo allo spiritualismo, e dalla militanza nell'ambito del femminismo democratico alla scelta del nazionalismo e del fascismo. Tra i suoi scritti ricordiamo: Studio sul problema del voto alla donna (1904) e Del feminismo: come visione della vita (1917).